Commenti all'articolo Ecco la “cashless society”. Spendamo tre volte di più e siamo controllati. Come difendersi?
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Ser_Torio
20 Novembre 2022, 17:20 17:20
Giustissimo e perché solo io ho protestato quando hanno reso inutile il codice per i pagamenti sotto i 25euro e poi anche sotto i 50 euro che sono una fortuna per l’Italiano medio?!
Tutto ciò fa il paio con la guida autonoma e l’auto solo elettrica: insorgiamo.
Andrea
19 Novembre 2022, 21:40 21:40
Non sono molto d’accordo.
Il bancomat è irrinunciabile: riscontro puntuale di tutte le spese effettuate, esattezza della transazione (mai ricevuto un resto sbagliato?), nessuna necessità di quantificare al centesimo la spesa da fare, con risparmio di tempo prima e dopo (quante volte mi ricordo soltanto in negozio che è finito l’olio? Dovrei tornare una seconda volta?).
È assolutamente inutile che la spesa sia “dolorosa”: chi vuole buttare i soldi, li butta lo stesso; chi non vuole, non lo fa. E che il Grande Fratello veda che compro al Lidl e qualcosa su Amazon non me ne importa nulla, sinceramente: sarà perché non ho nulla da nascondere?
ETTORE COCCHI
18 Novembre 2022, 17:48 17:48
Caro Direttore , commento con piacere l’articolo di Nicola Porro che hai ospitato su WSI . Certamente utili i consigli sul ” come difendersi ” e potremmo dire con la solita ed usuale diligenza del buon padre di famiglia , ma forse il tema più significativo ( dal mio punto di vista ) riguarda proprio il tema del controllo che nasce dalla ” spinta gentile ” verso i consumi facilitando l’uso delle plastiche e delle tecnologie wallet . Lo spazio per una risposta più ampia , qui è poco , ma se ritieni , via mail , ti dirò compiutamente il mio pensiero . Se gentilmente mi ricordi la tua mail ti scrivo . Grazie a presto. Ettore
Giustissimo e perché solo io ho protestato quando hanno reso inutile il codice per i pagamenti sotto i 25euro e poi anche sotto i 50 euro che sono una fortuna per l’Italiano medio?!
Tutto ciò fa il paio con la guida autonoma e l’auto solo elettrica: insorgiamo.
Non sono molto d’accordo.
Il bancomat è irrinunciabile: riscontro puntuale di tutte le spese effettuate, esattezza della transazione (mai ricevuto un resto sbagliato?), nessuna necessità di quantificare al centesimo la spesa da fare, con risparmio di tempo prima e dopo (quante volte mi ricordo soltanto in negozio che è finito l’olio? Dovrei tornare una seconda volta?).
È assolutamente inutile che la spesa sia “dolorosa”: chi vuole buttare i soldi, li butta lo stesso; chi non vuole, non lo fa. E che il Grande Fratello veda che compro al Lidl e qualcosa su Amazon non me ne importa nulla, sinceramente: sarà perché non ho nulla da nascondere?
Caro Direttore , commento con piacere l’articolo di Nicola Porro che hai ospitato su WSI . Certamente utili i consigli sul ” come difendersi ” e potremmo dire con la solita ed usuale diligenza del buon padre di famiglia , ma forse il tema più significativo ( dal mio punto di vista ) riguarda proprio il tema del controllo che nasce dalla ” spinta gentile ” verso i consumi facilitando l’uso delle plastiche e delle tecnologie wallet . Lo spazio per una risposta più ampia , qui è poco , ma se ritieni , via mail , ti dirò compiutamente il mio pensiero . Se gentilmente mi ricordi la tua mail ti scrivo . Grazie a presto. Ettore