Banca

Il Tesoro scende da Monte Paschi, venduto un altro 12,5%

Giorgetti si porta sotto la soglia del 30% e incassa 650 milioni. Ora è più facile trovare uno sposo per Siena

giorgetti mps vendita © Djapeman e rvph tramite Canva.com

Il ministero dell’Economia continua la sua discesa dal Monte Paschi. Questa volta la vendita lampo all’ex mercato dei blocchi ha interessato un altro 12,5% del capitale della banca senese e porterà nelle casse dello Stato 650 milioni.

Con questa manovra il ministro Giancarlo Giorgetti  invia un chiaro segnale al mercato e alla Commissione Europea, con cui l’Italia nel 2017 si era impegnata a privatizzare nuovamente l’istituto senese in cambio dell’ok al piano di salvataggio da 5,4 miliardi che l’ha statalizzata.

Con la mossa di ieri il Tesoro è sceso infatti sotto la soglia del 30%, quindi ha perso il controllo di diritto di Rocca Salimbeni pur restandone il maggior azionista con il 26,7% circa. Ora dovrà restare fermo per 90 giorni.

A questo punto dovrebbe essere meno complesso individuare lo sposo. Gli occhi restano puntati su Unicredit, ma gli analisti ipotizzano anche una fusione tra pari con Banco Bpm o con Bper con uno scambio azionario.

Mentre scriviamo il titolo Mps in Borsa sta cedendo lo 0,8% perché si allinea al prezzo scontato concesso dal Tesoro per vendere subito una grande quantità di azioni. Lo sconto, inevitabile quando si vende con un book building accelerato, è stato tuttavia minimo, esattamente pari al 2,49% rispetto al prezzo di Borsa dei giorni scorsi. I titoli sono passati di mano a 4,15 euro.

Un’altra conferma del grande appetito che circonda Mps che negli ultimi dodici mesi in Piazza Affari ha guadagnato più del 120% dopo il lavoro di rilancio completato dal suo amministratore delegato Luigi Lovaglio, tanto da tornare al dividendo in anticipo rispetto al piano industriale. L’utile del 2023 ha superato i 2 miliardi, aiutato come in tutto il settore dai maxi-tassi della Bce.

Non solo, considerando anche la seconda cessione di azioni Monte Paschi (25%) avvenuta a novembre, che ha fruttato 920 milioni, il Tesoro è rientrato degli 1,6 miliardi che aveva iniettato nell’istituto con l’ultimo aumento di capitale.

La discesa nell’azionariato di Mps rientra inoltre nella più articolata manovra con cui Giorgetti punta ad alleggerire la presa nelle controllate pubbliche per fare cassa anche in vista del nuovo Documento di economia e finanza, messo a dura prova dalla voragine aperta dal Superbonus ideato dal governo di Giuseppe Conte.

E si affianca alla strategia di mettere buona parte del debito pubblico al sicuro nelle mani nei piccoli risparmiatori con il Btp Valore anche in vista dei prossimi appuntamenti con le agenzie di rating ora che il Patto di Stabilità europeo è tornato in vigore.

Per approfondire leggi anche: Il Tesoro pronto a vendere fino al 29% di Poste, ecco che cosa accadrà.

Senza dubbio, se paragonati a tutto il denaro pubblico versato a Siena dallo Stato per salvarla, i soldi finora recuperati appaiono insufficienti. Ma  l’alternativa di abbandonare Rocca Salimbeni al proprio destino nel 2017 sarebbe stata forse anche peggiore dal punto di vista sia dell’impatto sul sistema Paese sia dei correntisti.