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Indagine EY: Banche più resilienti. Climate change e cybersecurity le priorità

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È fondamentale che le banche restino resilienti. E’ chiaro che le banche dovranno fare i conti con interruzioni e cambiamenti persistenti e dinamici non solo oggi, ma domani e in futuro. In effetti, siamo in un periodo di continue interruzioni e cambiamenti. Uno dei maggiori rischi per i gestori del rischio è il cambiamento climatico. L’idea che si tratti di un problema che appartiene solo ai settori ad alta emissione di carbonio è finita. Invece, il 49% dei chief risk officer (CRO) di banca lo riconosce come un top risk che richiede la massima attenzione. Nel complesso, una delle maggiori sfide che i consigli di amministrazione delle banche e i team di rischio devono affrontare è come gestire tale rischio e aiutare i propri clienti a passare a un’economia a zero emissioni.
 

Le banche hanno bisogno di talenti

In un periodo di cambiamenti sostenuti, il modo in cui le banche attraggono i migliori talenti nelle loro funzioni di rischio rimane la prima tra le necessità nelle priorità delle CRO.

Il richiamo dei Big Tech e di altre organizzazioni digitali è qualcosa contro cui tutte le banche devono misurarsi quando cercano di convincere i migliori talenti nel campo di dati e analisi a lavorare da loro.

L’indagine di EY mostra che nove banche su 10 prevedono di ampliare le competenze in materia di rischio all’interno delle proprie istituzioni, con una crescente attenzione alla necessità per i professionisti del rischio di comprendere meglio come sfruttare i dati. Fondamentale per questo è la necessità di implementare un ambiente di lavoro più agile e innovativo. Integrando la funzione di rischio con altri team della banca ed esplorando modi di lavorare più coinvolgenti e creativi, le banche possono fare molto per aumentare la reputazione del team di rischio come uno spazio divertente e creativo in cui lavorare. Possono essere facilitatori di innovazione e crescita, se adeguatamente integrate.

Non solo le banche devono migliorare il modo in cui competono per i talenti nella gestione del rischio, ma devono farlo nel contesto di una più ampia domanda sociale di maggiore diversità e inclusione nei loro ranghi. Promuovere le banche come luoghi di lavoro inclusivi e diversificati richiederà un impegno di alto livello da parte dei dirigenti e dei consigli di amministrazione delle banche. Vale la pena notare che anche se le banche più grandi lo fanno bene, ci sono ancora migliaia di banche più piccole che potrebbero avere difficoltà a competere per avere personale adeguatamente preparato. Questo potrebbe portare nel tempo ad un nuovo elemento di crisi bancaria.

Se i dati sono il nuovo petrolio, quali sono i rischi?

I dati sono oggi il prodotto più importante per qualsiasi organizzazione. Complessivamente, quasi il 50% delle banche ha utilizzato nuovi set di dati e continuerà a farlo dopo il COVID-19, con oltre un quinto che ha trovato tali set di dati così informativi da espandere attivamente ciò che utilizzeranno in futuro.

Tuttavia, le banche devono proteggere questi dati e garantire che le loro fonti siano etiche. La pandemia potrebbe aver rapidamente aumentato la dipendenza dei clienti dai servizi e dalle piattaforme digitali, ma ha anche rimodellato il loro atteggiamento nei confronti della privacy dei dati personali e alterato il loro comportamento. 

La pandemia ha anche fatto luce sugli ostacoli più ampi che le banche devono affrontare con i dati.

In primo luogo, le banche hanno una serie di incognite note: i CRO riconoscono di non avere tutti i dati di cui hanno bisogno per prendere decisioni informate e devono accontentarsi di ciò che è disponibile. Ciò è particolarmente rilevante per la loro finanza sostenibile e le agende ambientali, sociali e di governance (ESG), in cui dati specifici non sono ancora disponibili o standardizzati.

Nel caso dei rapporti ESG, alle banche viene chiesto sempre più di assumere impegni pubblici su come intendono ridurre la loro esposizione ai settori ad alta intensità di carbonio. I dati sono fondamentali per aiutare queste banche a comprendere chiaramente la complessità delle loro catene di approvvigionamento di investimento e di come si collegano all’economia reale. Il modo in cui le banche utilizzano e condividono questi dati sta diventando sempre più complesso man mano che i parametri relativi a tale segnalazione cambiano e l’esposizione delle banche diventa più trasparente agli occhi del pubblico.

 

La tecnologia accelera

Il cambiamento tecnologico che molti presumevano avrebbe richiesto anni invece è avvenuto nel giro di settimane o mesi durante la pandemia. L’aumento dei tassi di adozione del digitale tra clienti di tutte le età e il successo del lavoro a distanza sono misure preziose di questo successo. Costruire su questa opportunità e migliorare la resilienza tecnologica comporterà l’attenta transizione al cloud pubblico e il governo dei rischi associati all’uso su larga scala dell’apprendimento automatico (ML) e dell’intelligenza artificiale (AI).

Alla domanda precedente sui budget futuri nelle precedenti indagini sui rischi EY/IIF, la risposta comune è stata che il costo della gestione del rischio stava aumentando. Poche banche, se non nessuna, avevano trovato un modo per mantenere o migliorare la gestione del rischio riducendo contemporaneamente i costi. Il fatto che alcune banche (29%) stiano ora tracciando un percorso per ridurre i costi indica direttamente un maggiore utilizzo di tecnologia e dati. 

Il modo in cui i CRO sfruttano la tecnologia avanzata e una maggiore automazione determinerà se le banche possono operare in modo più efficiente ed efficace. Investendo ora in queste tecnologie, le banche saranno in una posizione migliore per fornire approfondimenti rilevanti per le decisioni e adattarsi a oneri normativi più pesanti in futuro. L’implementazione dell’uso di tecnologie avanzate deve essere eseguita con cura: le autorità di regolamentazione si pongono sempre più domande su come le banche gestiscono i rischi associati al riciclaggio e all’intelligenza artificiale, compresa la protezione dall’uso di dati distorti e il mancato rispetto dei rischi di conformità.

Le banche si sono rese conto che è possibile investire in tecnologia mentre dedicano il resto dei loro budget al personale e ad altre priorità. I progressi tecnologici continuano a non negare la necessità di talenti eccellenti, anzi, danno un premio all’ottenimento del giusto tipo di talento.

In generale, l’indagine sui rischi mostra che il settore bancario è più resiliente di quanto forse molti pensassero. L’industria ha dimostrato di poter fare molto di più, alla velocità, quando è necessario. La sua resilienza determinerà se può sopravvivere a nuove sfide mentre coglie nuove opportunità. E il crossover tra talento, dati e tecnologia sarà alla base della capacità delle organizzazioni di prosperare nel prossimo decennio o più.

 

 

Leopoldo Gasbarro