Gli asset sempre più intangibili delle imprese allontanano le banche dalla loro prima fonte di guadagno: il prestito. L’uso sempre più intenso dei mezzi di pagamento digitali stanno allontanando dalla banca anche i flussi di cassa e, pian piano, cancellando il rapporto di intermediazione con la clientela. Questo è il secondo motivo per il quale le banche tenderanno a diventare sempre meno.
Due giorni fa ho pubblicato il primo articolo di una serie che ci farà comprendere perché le banche, così come le abbiamo conosciute da sempre, abbiano fatto il loro tempo, abbiano esaurito il loro percorso e sono destinate a trasformarsi o a sparire. Nell’articolo di due giorni fa ho parlato della prima grande e nuova condizione di disagio con la quale deve confrontarsi il mondo delle banche: la trasformazione degli asset di proprietà delle imprese, sempre più intangibili, il che (come spiegato nell’articolo in allegato) sta cambiando la modalità di finanziamento alle imprese, sempre più dipendenti dall’entrata nel capitale sociali di fondi, invece che dal ricevere prestiti direttamente dal servizio bancario tradizionale che, così, si vede ridurre con sempre maggior velocità uno dei canali più rappresentativi del proprio modello di business.
Ma non basta.
Non basta perché al cambio di rotta nel settore dei prestiti e finanziamenti si sommano gli effetti della digitalizzazione alimentati notevolmente, in termini di velocità, dall’arrivo della pandemia che ha fornito un’accelerazione pazzesca verso la nuova frontiera dei pagamenti. Così il modo in cui le persone si muovono e spendono i loro soldi sta cambiando, radicalmente i parametri tradizionali delle banche stesse.
La crisi sanitaria del Covid-19 ha cambiato non solo il nostro modo di vivere e di approcciarci al lavoro, ma anche le nostre abitudini d’acquisto. L’ e-commerce ha registrato una crescita esponenziale e sempre più italiani ( ma anche negli altri Paesi accade lo stesso) pensano che i pagamenti elettronici – in modalità contactless – faranno ora parte della quotidianità in quanto semplici e sicuri anche dal punto di vista sanitario. Il mantenimento delle distanze interpersonali, infatti, evitare di maneggiare contanti, è utile al rispetto delle norme igienico-sanitarie e alla protezione dal virus.
Per indagare più a fondo questo fenomeno e capire come la pandemia abbia influito sulle abitudini di pagamento, Capterra ha condotto uno studio con 5.159 partecipanti provenienti da diversi Paesi europei: Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi.
Il 62% degli italiani intervistati ha un’applicazione mobile wallet installata sul proprio dispositivo
Nonostante il metodo di pagamento preferito nei negozi fisici rimanga la carta di credito (30%), il 62% degli italiani intervistati dichiara di avere un’applicazione mobile wallet installata sul proprio dispositivo elettronico.
Si tratta di un’applicazione che memorizza i dati della carta di credito e consente di effettuare pagamenti contactless e che di fatto sostituisce il portafoglio fisico con uno digitale.
Dallo studio emerge un dato interessante: l’Italia si colloca al di sopra della media europea degli intervistati per uso di portafogli digitali. In Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi, infatti, in media il 59% degli intervistati dichiara di avere un’applicazione mobile wallet installata sul proprio dispositivo (smartphone o smartwatch).
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione in termini di abitudini di pagamento con un trend in costante aumento.
Il 90% degli intervistati…
Alla domanda riguardo l’intenzione di continuare ad effettuare i pagamenti mediante applicazioni mobile wallet in futuro – una volta che la pandemia sarà finalmente dichiarata conclusa – il 95% degli italiani intervistati ha risposto in modo affermativo.
Anche in questo caso, l’Italia si posiziona al di sopra della media europea: il 90% dei cittadini europei intervistati ha infatti risposto affermativamente riguardo l’intenzione di continuare ad effettuare i pagamenti mediante applicazioni mobile wallet in futuro.
Vantaggi e preoccupazioni legate alle nuove forme di pagamento
Il cambiamento porta sempre con sé preoccupazioni ed opportunità. Ogni volta che ci si trova di fronte ad una novità, è normale soffermarsi a valutare vantaggi ed inconvenienti legati alla nuova situazione. Le applicazioni mobile wallet non fanno eccezione e gli italiani intervistati evidenziano preoccupazioni ed opportunità legate al loro utilizzo.
I vantaggi principali secondo le persone che hanno preso parte allo studio sono i seguenti:
È evidente come la pandemia abbia fortemente influenzato la nostra vita in termini di attenzione alla nostra salute, mentre la sicurezza è ovviamente un forte elemento a favore della ricerca di nuovi metodi di pagamento sempre più sicuri e tracciabili.
A livello di inconvenienti riguardo l’adozione di pagamenti tramite applicazioni mobile wallet, gli italiani intervistati evidenziano come le principali preoccupazioni siano legate a temi di sicurezza in relazione al furto di dati personali:
Aumenta la predisposizione verso una società cashless e contactless
La maggioranza degli italiani intervistati si dichiara pronta per una società cashless, ovvero una società in cui gli acquisti di beni o servizi vengono interamente effettuati con carta di credito o mobile wallet piuttosto che con contanti o assegni. Si tratta di un dato certamente innovativo per un Paese in cui pagare in monete e banconote, soprattutto per scontrini al di sotto di certi importi, può risultare una scelta obbligata (ma l’accoglienza positiva data ai pagamenti contactless ed ai pagamenti elettronici ci racconta che una nuova era sta per iniziare).
Anche in questo caso possiamo dire che il Covid-19, a causa delle crescenti preoccupazioni igenico-sanitarie, sta incentivando un processo destinato a diventare realtà forse prima di quanto si fosse pensato.
Ma il cambiamento radicale e distorsivo per le banche arriva dalla Cina grazie a una nuova classe di mega-app.
Uno dei più popolari è Alipay del gigante tecnologico cinese Ant Group. Ha oltre un miliardo di utenti e ha gestito pagamenti per 16 trilioni di dollari nel 2019. Anziché utilizzare carte bancarie per effettuare pagamenti, i clienti Alipay effettuano transazioni caricando denaro in portafogli digitali. Possono quindi fare qualsiasi cosa, dall’acquisto del pranzo all’investimento in azioni e azioni, il tutto senza lasciare l’app.
E invece di pagare costose commissioni per le transazioni internazionali alla propria banca, gli utenti di Alipay possono utilizzare l’app anche all’estero. Lo stiamo già vedendo anche in America, Walgreens negli States accetta Alipay. Questo, sorta di, nuovo ecosistema dei pagamenti digitali in un certo senso ignora completamente gli stati nazionali e i confini nazionali.
Non è solo Alipay, Facebook sta sviluppando la propria valuta digitale e Amazon sta anche lavorando ai servizi finanziari. Alcuni temono che questo possa concentrare troppo potere nelle mani di poche aziende tecnologiche. Insomma per le banche sarà sempre più difficile trattenere commissione bancarie se i clienti useranno mezzi di pagamento come quelli che stiamo descrivendo e che si evolvono sempre più velocemente a differenza del sistema bancario che fa fatica a ridisegnare se stesso e sembra arrivare con sempre maggior ritardo ad un eventuale allineamento con ciò che accade nel tempo che viviamo. Così, anche per questo secondo motivo molte banche saranno costrette a segnare il passo.
Ma, per i banchieri centrali, il problema è ancora più acuto. Temono che questi sviluppi possano tagliare del tutto il cavo tra la banca centrale e l’economia. Le super app in Cina, hanno iniziato facendo solo pagamenti e ora forniscono prestiti, forniscono servizi di investimento e forniscono assicurazioni. Fanno tutte le cose che fanno le banche…
Ed è proprio da qui che cominciano i veri guai per le banche tradizionali e sono guai che arrivano dall’interno, proprio dalle Banche Centrali….
Ma lo vedremo nel prossimo articolo della serie…domani.
Leopoldo Gasbarro