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Le sanzioni affondano le banche russe. Le salverà la Cina?

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La guerra in Ucraina ha mosso l’UE e gli Stati Uniti verso contromisure per cercare di fermare l’iniziativa russa e aiutare l’Ucraina. Si discute a proposito di queste misure e delle conseguenze che potrebbero arrecare non solo all’economia russa ma anche a quella mondiale.
Tra le sanzioni proposte l’esclusione delle banche russe dal Swift.

Come riporta QuiFinanza, la BCE (Banca Centrale Europea) ritiene che il colosso russo Sberbank Europe e le sue divisioni in Croazia e Slovenia siano in “fallimento o probabile fallimento per il deterioramento delle loro situazione di liquidità” a causa “dell’uscita di depositi in seguito all’impatto delle tensioni geopolitiche” unito alle sanzioni imposte dall’occidente.

I titoli russi a Londra hanno subito un rapido declino e Sberbank, colpita dalle sanzioni è sprofondata del 74%, a seguire Rosneft (-42,3%), Gazprom (-51%), Lukoil (-62,8%).
Di conseguenza il rublo ha ceduto il 20% sul dollaro e di tutta risposta Putin, a seguito dei negoziati del 28 febbraio con l’Ucraina, ha vietato il trasferimento di capitali su conti esteri, imponendo agli esportatori di cambiare in rubli non meno dell’80% dei loro guadagni realizzati dal 1 gennaio 2022.

Inoltre, a causa del deterioramento di liquidità delle banche e dell’instabilità che attualmente l’economia russa sta attraversando, S&P (agenzia di rating) ha ridotto il rating di quattro banche russe.

 

LA REGINA DELLE SANZIONI: L’ESCLUSIONE DAL SWIFT

Gli ambasciatori dell’UE hanno approvato l’esclusione di alcune banche russe, sette per essere precisi, dal sistema Swift. Tra queste banche sembrerebbe essere esclusa la Sberbank e la Gazprombank, fondamentali per l’economia russa.

Ma cos’è esattamente il sistema Swift?

Con Swift ci si riferisce alla società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie mondiali. In altre parole “è il principale sistema di transazioni utilizzato dalle banche per effettuare pagamenti transfrontalieri rapidi e sicuri” ed è “il principale meccanismo per il finanziamento del commercio internazionale”.

Europatoday ha messo in luce le possibili conseguenze che l’esclusione della Russia dal Swift potrebbe arrecare all’economia globale.

La Russia stessa dovrebbe svolgere le transazioni interbancarie attraverso modalità più lente, meno sicure e questo aumenterebbe i costi. Per non parlare del blocco di esportazioni ed importazioni russe che ne seguirebbe.

Questa ultima conseguenza potrebbe avere effetti a catena su altri paesi, tra cui Germania, Olanda e Italia che dalla Russia importano gas naturale e petrolio. Un blocco di esportazioni russe avrebbe conseguenze dirette su questi paesi, e successivamente verrebbero colpiti anche gli Stati Uniti, considerato che scatenerebbe un aumento dei prezzi.

L’esclusione dal Swift, secondo alcuni analisti, potrebbe fornire inoltre un pretesto alla Russia per spostare le transazioni bancarie verso sistemi alternativi, come le criptovalute o peggio (per gli USA) verso il Cips, il sistema di pagamenti internazionali gestito dalla Cina.
Un sistema di pagamenti che coinvolge Cina, India e Russia potrebbe, nel lungo termine, minacciare il predominio del dollaro. 

Emanuela Affatato, 3 marzo 2022

 

 

 

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