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L’ecatombe. Spariti 47.121 Bancari 266 Banche e 10mila Filiali. L’Euro digitale farà il resto.

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Negli ultimi 10 anni solo in Italia sono spariti la bellezza di 266 Istituti di Credito. Sono state chiuse oltre 10.126  filiali o sportelli bancari, inoltre nello stesso arco temporale sono usciti dal sistema addirittura 47.121 bancari. Un’ecatombe. Ed ora con l’arrivo dell’EuroDigitale sarà una carneficina.

A leggere le tabelle contenute all’interno del report statistico di Banca D’Italia dal titolo “Banche e Istituzioni Finanziarie: Articolazione territoriale” vengono i brividi.

 

I numeri sono già da disastro tellurico, ma in realtà la scossa, quella distruttiva, deve ancora arrivare. Ci penserà l’EuroDigitale a cancellare definitivamente le banche così come le conosciamo oggi. Ma cosa ha generato questo tsunami? E soprattutto da cosa derivano le accelerazioni dell’ultimo anno? Dipende dalla Pandemia oppure c’è altro dietro? E come mai gli ultimi anni del decennio preso in esame si registra un accelerazione del fenomeno di cancellazione del vecchio modello bancario? Anche qui sono i numeri a parlare:

Negli ultimi 12 mesi sono stati spinti fuori dagli sportelli ben 6.900 dipendenti (il 14% della perdita totale nei 10 anni). Sono “evaporati ” 14 Istituti di Credito, al tempo stesso sono state chiuse 831 filiali sul territorio. Questo ha portato, nello stesso tempo  ben 119 comuni italiani ad essere privati di ogni riferimento bancario. Al di là del disservizio clamoroso per i cittadini che ancora non hanno dimestichezza con la digitalizzazione è evidente come ci sia una forte accelerazione e questi numeri non inglobano ancora i determinanti della Pandemia da Covid_19. In totale comunque sarebbero ormai oltre 500 i Comuni italiani privi di Sportelli Bancari. Si tratta soprattutto di piccoli centri, dove l’unico vero riferimento ora resta l’Ufficio Postale

Ma il colpo di grazia per il “VECCHIO” sistema bancario deve ancora arrivare e non ha nulla a che fare né con la Pandemia né con i temi che hanno prodotto i numeri appena analizzati. La scossa di terremoto distruttiva, quello che in California chiamerebbero “The Big One” ha un nome ed un cognome: Euro Digitale. 

Proprio Fabio Panetta, uno dei fautori della valuta digitale che la BCE (la Banca Centrale Europea ) sta preparandosi a lanciare, intervenuto alla quarta edizione della digital week organizzata da Milano Finanza, in apertura dei lavori ha dichiarato:

“L’euro digitale sara’ sicuro e privo di rischi come il contante e non avrà nulla a che vedere con le stable coin e le criptoattivita’ che non sono moneta; nessun mezzo di pagamento privato e’ sicuro al 100% solo la Banca centrale puo’ emettere passivita’ prive di rischio”.

Questa dichiarazione sa di sentenza. Sentenza per le Banche Commerciali, soprattutto per quelle poco solide e sicure, per quelle che non hanno avuto la forza di adattarsi ai nuovi dettami della velocità cadenzata dalla digitalizzazione.

Ma perché tutto questo?

Non dimentichiamo che in Europa vige ancora il Bail-In, quella Norma che lega i fallimenti bancari al rischio per i depositi dei clienti che hanno scelto quella banca poco solida. Nel momento stesso in cui si dichiara che:

“Nessun mezzo di pagamento privato e’ sicuro al 100% solo la Banca centrale può emettere passività prive di rischio”

Cosa accadrà?

Esistendo un sistema alternativo di valuta digitale supportato e regolato dalle banche centrali, le persone migreranno verso quel sistema, anche perché i loro soldi saranno garantiti.

Poiché l’Euro Digitale sarà un sostituto completo del denaro fisico, non semplicemente una rappresentazione di esso come nel caso del contante elettronico di oggi, il ruolo di intermediario delle banche commerciali o online sarebbe, in teoria, molto limitato. Con il denaro trattenuto direttamente dal cliente (sul suo telefono o altro dispositivo digitale) perché coinvolgere un intermediario potenzialmente costoso e non garantito? 

 Ricordate Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara? Ricordate Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza? Bene preparatevi al terremoto distruttivo per tanti altri istituti di credito.

Panetta parla del 2026 come data per l’introduzione dell’Euro Digitale, gli effetti di quell’introduzione li vedremo con larghissimo anticipo, per certi versi li stiamo già vivendo…

E per i cittadini? I correntisti? i Risparmiatori?

Nell’inchiesta che presenteremo domani  parleremo dettagliatamente…di ciò che stanno già vivendo e, soprattutto, di come questi profondi cambiamenti condizioneranno anche loro.

A domani.

 

Leopoldo Gasbarro