Il prossimo mese di settembre sarà quello decisivo per disegnare il futuro del Monte. Per il 15 settembre, alle 14.30 è stata fissata l’assemblea dei soci. Esattamente 10 giorni prima della scadenza elettorale. Bisogna lavorare al nuovo aumento di capitale da 2,5 mld, bisogna capire quale strada prenderà la politica, bisogna salvare capra e cavoli, come si dice, evitando naturalmente ingerenze da parte degli organi centrali europei.
Ma in attesa di settembre, anche ad agosto non sono mancati appuntamenti che hanno segnato un percorso verso la ristrutturazione dell’Istituto che Luigi Lovaglio, il nuovo ad di MPS, ha in testa. Con un comunicato Stampa, uscito il 5 di questo mese, la Banca ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, per la gestione di 3.500 uscite volontarie al 1 dicembre 2022. Si tratta solo di una ratifica di ciò che era già previsto dal Piano Industriale 2022-2026 presentato poco più di un mese fa, ma è un passo avanti.
Voglia di riprendersi lo spazio perduto sul territorio
MPS ha stanziato un plafond per un primo intervento da 200 milioni di euro per Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto e gli altri territori colpiti dall’eccezionale maltempo. I finanziamenti beneficeranno di condizioni di particolare favore e seguiranno un iter istruttorio prioritario per accelerare i tempi di concessione. L’obiettivo è offrire un sostegno concreto a Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto e agli altri territori colpiti dal maltempo e rispondere nel più breve tempo possibile alla situazione di emergenza che si è venuta a creare. Soprattutto c’è l’intenzione di riappropriarsi della presenza territoriale e dell’identità perduta nei vortici dei mille problemi che l’Istituto ha vissuto in questi ultimi anni.
Fin qui le notizie del passato più recente.
Ma ora c’è da guardare avanti, di farlo bene e di farlo in fretta. La congiuntura internazionale non aiuta, non aiuta la situazione italiana, non aiuta la politica.
Insomma Lovaglio e soci hanno ancora molto da fare per sperare di rimettere a posto conti che stupiscono, in negativo ogni volta.
Con l’Assemblea degli azionisti del prossimo 15 settembre chiamata a dare il via libera all’aumento di capitale, verrà proposto infatti di dare seguito a quanto in precedenza deliberato in sede Assembleare il 6 aprile 2021 e il 12 aprile 2022 in riferimento alla riduzione del capitale sociale per tener conto delle perdite pregresse. Infatti, le precedenti delibere prevedevano il rinvio, di tali decisioni all’Assemblea degli Azionisti convocata per deliberare le misure di rafforzamento patrimoniale della Banca.
Dal punto di vista contabile la riduzione del capitale sociale non avrà alcun effetto sul patrimonio netto contabile “individuale e consolidato della Banca”: il patrimonio netto individuale e consolidato al 30/06/22 ante e post la riduzione del capitale sociale si manterranno pari rispettivamente a 5,0 e 5,8 miliardi. Alla riduzione del capitale sociale corrisponderà infatti un movimento uguale e opposto delle riserve patrimoniali. Allo stesso modo, non varieranno i coefficienti patrimoniali.
Resta il tema legato alla modalità di gestire l’aumento di capitale.
Prima avrebbe dovuto essere, secondo le dichiarazioni di Lovaglio, Inscindibile, cioè svolto assumendo contemporaneamente sia la parte dello stato ( in realtà di noi contribuenti ) per 1,6 mld e contemporaneamente rivolgendosi al mercato per i restanti 900 milioni. All’inizio di questo mese invece Lovaglio ha dichiarato che l’aumento di capitale sarebbe stato scindibile quindi con l’opportunità di farlo in più fasi, probabilmente proprio per evitare difficoltà nel recepire i 900 milioni in più da aggiungere al miliardo e sei del Tesoro e soprattutto evitare di avere ingerenze dalla BCE che potrebbero complicare la risoluzione dei problemi annosi del Monte dei Paschi.
L’AD Lovaglio dovrà convincere, comunque, investitori istituzionali e non, a partecipare alla sottoscriziione della parte non Statale dell’aumento di capitale, un’operazione che sarà, a questo punto, iper diluitiva. Vedremo quanto scenderà e se scenderà quindi ancora il titolo che, comunque, dall’inzio dell’anno ha perso circa il 59% del suo valore. Non solo per motivi propri. Come detto la contingenza è davvero particolare.
Non resta che aspettare il 15 settembre a questo punto sempre che non ci sia qualche altra sorpresa in corso d’opera…
25 agosto 2022 Leopoldo Gasbarro