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MPS: ancora 3 miliardi chiesti ai contribuenti italiani

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Una cosa sembra essere certa: prima di poter operare in qualsiasi altra direzione adesso al governo italiano non resta che cominciare a pensare ad un aumento di capitale entro la fine dell’anno per Monte dei Paschi di Siena. L’aumento di capitale dovrà essere almeno di 2,5 miliardi di euro, ma potrebbe arrivare anche a 3 miliardi visto che le condizioni patrimoniali dell’istituto senese, dopo gli ultimi stress test, non davano alcuna garanzia di solidità. Naturalmente poi servirà una deroga che sicuramente arriverà dall’Europa, ma quello senese resta comunque un problema serissimo da gestire.

Prima del nuovo aumento di capitale MPS ha già incamerato 18 miliardi di ricapitalizzazioni, 18 miliardi vaporizzati dal mercato, 18 miliardi che arrivati in parte dai contribuenti ( in un nostro precedente articolo avevamo ricordato quanto l’impatto sulle famiglie italiane fosse stato di circa 700 euro a famiglia) , in parte dal fondo interbancario (gli altri istituti hanno pagato per salvare il Monte).

Il timore di tutti è che gli esborsi continuino senza che una soluzione venga effettivamente trovata. La preoccupazione cresce anche dettata dal fatto che molti valutano in almeno 7 miliardi le somme effettivamente necessarie per risistemare, almeno per un po’ i conti della Banca.

C’è poi il nodo dipendenti e filiali da dirimere. Il secondo, in realtà, sembra essere un falso problema, la velocità con cui la digitalizzazione è entrata nel mondo bancario dopo l’avvento della pandemia sta praticamente cancellando l’idea vera e propria di filiale di una volta per cui c’è il rischio di parlare di aria fritta in questa direzione: quante filiali di tutte le banche resteranno effettivamente aperte nei prossimi mesi?

A causa dei suoi 4,5 milioni di clienti, 21.000 dipendenti e 150 miliardi di euro di patrimonio totale, il Monte Paschi è stato considerato troppo grande per fallire. Verrà fatto l’aumento di capitale necessario per altri 3 miliardi e si prenderà tempo. Questa è l’unica certezza. Prenderanno tempo.

Leopoldo Gasbarro