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Per le piccole e medie imprese i finanziamenti passano dalle Fintech

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Se pensate che il credito alle PMI (Piccole e medie imprese) non sia un tema che vi riguarda, se non ci lavorate o possedete una, è un grave errore, quantomeno in Italia. L’accesso al credito per le PMI infatti non è importante solo per supportare i piccoli investitori ma soprattutto uno dei punti cruciali per sostenere e rafforzare l’economia nazionale.

Sapete perchè il finanziamento alle PMI è un tema che riguarda tutti noi? Perchè impiegano circa l’80% dei lavoratori dipendenti italiani (contro il 20% che lavora nelle grandi imprese). I numeri parlano chiaro: in Italia abbiamo 130.000 imprese con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49, 26.000 imprese con un numero di impiegati compreso tra 50 e 249. Per non contare i circa 4 milioni di microimprese, ovvero quelle con meno di 10 dipendenti. Di queste circa 784.000 sono imprese a conduzione familiare.

Viviamo tuttavia in un “paradosso” in cui a causa della pandemia prima, della guerra poi, c’è una più alta necessità di liquidità ma sempre meno accesso al credito, quello che viene comunemente chiamato Credit Crunch.

Secondo un’analisi di Modefinance, a giugno del 2019 i prestiti elargiti alle imprese erano il 6,4% in meno rispetto a quelli dell’anno precedente. La pandemia che ci ha colpiti nel 2020, poi, ha peggiorato questa tendenza: gli istituti di credito fanno sempre più fatica a elargire prestiti. 

Sempre secondo un’altra ricerca condotta dall’impresa di consulenza EY SME Survey, un’indagine condotta a livello globale su un campione di 5.600 PMI, di cui 300 italiane, emerge che mentre a livello europeo il 74% delle PMI ha subito un impatto negativo dal Covid, in Italia è estremamente più negativo, arrivando al 90%.

In un momento di ripresa economica e in un contesto sempre più globale per le PMI diventa fondamentale il ruolo del partner finanziario di riferimento. Nonostante le aziende si avvalgano ancora principalmente delle banche tradizionali dove l’elemento di contatto diretto tramite le filiali fisiche resta un elemento cruciale per il 66% delle PMI, emerge sempre più forte la tendenza di affidarsi ad altri alleati finanziari come per esempio le Fintech.

Secondo i dati raccolti da ItaliaFintech, dal 2020 ad oggi i finanziamenti lending alle PMI sono più che quadruplicati raggiungendo nel primo trimestre del 2022 quasi 1.1 miliardi di euro, anche il numero di aziende finanziare è salito da 676 a 2.987.

Se guardiamo invece l’intero ecosistema fintech a sostegno delle piccole e medie imprese, quindi contando anche i servizi di invoice trading, lending per le imprese, immobiliare, equity crowdfunding e minibond i numeri diventano ancora più interessanti, dimostrando come questi strumenti di finanza alternativa si confermano sempre più a sostegno dell’economia e riconosciuti da sempre più lavoratori.  

Secondo il 4° Report sulla Finanza Alternativa per le PMI, presentato a novembre 2021 da Giancarlo Giudici, professore ordinario del Politecnico di Milano e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting, le piattaforme fintech solo nel 2021, hanno finanziato startup e PMI italiane per un totale di 4,23 miliardi di euro, un incremento di quasi il 60% dai circa 2,3 miliardi del 2020 e dai “soli” 1,4 miliardi erogati nel 2019.

Secondo il rapporto di BeBeez, il segmento più utilizzato è linvoice trading, ovvero il servizio di cessione fatture, con più di 2 miliardi di prestiti erogati nel 2021, canale di finanziamento adottato da un alto numero di PMI italiane ed è certamente lo strumento relativamente più utilizzato fra tutti quelli considerati, dal momento che permette loro di smobilizzare il capitale ottenendo liquidità in tempi brevi.

Insomma il numero di soluzioni fintech rivolto non solo a PMI, ma anche startup, lavoratori dipendenti, liberi professionisti, giovani imprenditori cresce ad un ritmo serrato.

Una realtà non più concorrente delle banche ma una realtà complementare e disponibile alla collaborazione. Solo un esempio è la collaborazione, tra una fintech, un istituto bancario ed uno dei principali operatori indipendenti nel risparmio gestito in Europa nel progetto “Slancio Italia”, volto a sostenere l’economia reale nato proprio durante la pandemia. La somma di € 300 milioni vanno ad aggiungersi ai € 300 milioni di euro già messi a disposizione con le due operazioni precedenti, garantendo così alle imprese una disponibilità finanziaria mai realizzata prima da un operatore finanziario alternativo.

Si stima che con questo nuovo progetto si potranno raggiungere circa un migliaio di nuove imprese in cerca di finanziamenti per supportare la loro crescita e resilienza in un contesto economico difficile come quello attuale.

Questa progetto si inserisce in un contesto in cui le imprese, anche dopo la crisi del Covid e l’attuale situazione internazionale, hanno bisogno di liquidità per investire sul loro futuro e riposizionarsi in un mercato che è quanto mai incerto. Infatti, Medio Credito Centrale segnala che anche ad aprile 2022 sono salite a oltre 240 miliardi le richieste di garanzia per le microimprese e PMI presentate al Fondo di Garanzia. Inoltre, attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE, i volumi dei prestiti garantiti si attestano ad oltre 34 miliardi di euro.

Ivan Pellegrini, CEO di Opyn, evidenzia l’importanza di collaborare al fine di innovare realmente il mondo della finanza e renderlo più efficiente e più funzionale alle esigenze, anche quelle emergenti, dell’economia reale.

Nonostante i vantaggi che questo nuovo modello di credito è in grado di apportare al sistema, secondo i dati forniti da Il Sole 24Ore, meno del 5% delle PMI si rivolge alle fintech per usufruire  della liquidità necessaria.

In conclusione, provate ad immaginare quali potrebbero essere i benefici economico-sociali, in questo delicato momento storico, di far ripartire le piccole e medie imprese italiane che costituiscono la colonna portante dell’economia italiana. Farebbero ripartire l’economia portando vantaggi e benessere su larga scala non solo agli imprenditori ma anche all’intera società grazie all’avvio di un circolo virtuoso per tutti noi.

Deborah Ullasci, 27 maggio 2022