Raffaele Morelli: la paura è più pericolosa del Coronavirus

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“Raffaele cosa ne pensi?”. Chiamo Raffaele Morelli mentre intorno a noi la confusione cresce. Non serve presentarlo. Quando parli di psicologia in Italia pensi immediatamente a lui. Il suo ultimo libro s’intitola “Segui il tuo destino”. Sembra quasi scritto appositamente per questo momento complicato.

Qual è il nostro destino?

Lui mi risponde schiettamente, con fare diretto, senza girarci troppo attorno.

“Leo – mi dice – il vero pericolo non è il Coronavirus, ma la paura del Coronavirus”.

Resto in attesa qualche secondo. Faccio una pausa per cercare di comprendere meglio, poi lascio che il mio silenzio spinga Morelli a proseguire.

“Il nostro cervello è collegato agli ormoni, agli affetti, al sistema immunitario. Il ciclo psicologico negativo in cui siamo entrati incide in modo tremendo sul “cervello antico”, in una sola parola incide anche sulle nostre difese immunitarie”.

Vuoi dire che…

“Sì – replica Morelli – se continuiamo con questo ritmo di negatività entriamo in un vortice, in una spirale, dalla quale faremo sempre più difficoltà ad uscire. Ormai abbiamo creato un percorso tortuoso. Ci alziamo la mattina, accendiamo la tv e da quel momento diventiamo bersaglio di una serie infinita di passaggi che non fanno altro che renderci più tristi. E’ un tam-tam che non ci abbandona mai.

Dalla tv passiamo al computer, dal computer al telefono, dal telefono ai social, dai social alla tv.

Non c’è più limite alla mole di negatività che ci piove addosso. Non c’è più neanche una pausa tra una notizia brutta e la successiva.

Il numero degli infetti, quello dei morti, le immagini degli assalti ai supermercati. Siamo in trappola, una trappola da cui non capiamo più come uscire”.

Hanno buttato via la chiave?

“E’ come se l’avessero fatto. Siamo come un pugile messo all’angolo. Ogni colpo che ci arriva ci indebolisce sempre di più. Ci sentiamo sempre più indifesi, incapaci di reagire. Abbiamo sempre più Paura. E la paura abbassa le nostre difese immunitarie. Volete un consiglio? Spegnete la tv, staccate i telefoni e fate una bella passeggiata in campagna”.

Una passeggiata in campagna?

“Ci aiuta a riprendere le energie, a non sentirci condizionati, a non sentirci minacciati e messi all’angolo. E’ solo tornando alle nostre vite normali che possiamo proteggerci da tutto questo. Pensate alle borse. Fino a pochissimi giorni fa tutti parlavano dell’operazione Intesa-Ubi. Si parlava di banche sempre più solide e sicure.Ed oggi?

Sembra che tutto quello che è stato scritto fino a ieri non valga più .

Bruciati miliardi di euro? No, le borse risaliranno. A bruciare sono le nostre sicurezze, i nostri punti fermi.                Ripeto è urgente che si torni alle nostre vite”.

C’è qualcosa da salvare in questa situazione?

“In tal senso va detto che tutto questo, in qualche modo, lo cercavamo, lo cerchiamo. Certi episodi ci riportano al concetto di “TANA”, alla voglia di pensare alle cose importanti delle nostre vite. Certi episodi ci fanno riflettere sulle nostre vite che sono percorse e vissute a ritmi infernali.

Ecco, se proprio vogliamo prendere qualcosa di buono da tutto quello che accade attorno a noi, fermiamoci a riflettere a come conduciamo le nostre esistenze e al valore che diamo ad aspetti che, invece, in momenti come questi, neanche prendiamo in considerazione”.

Illuminante.  Come sempre

Ringrazio Raffaele Morelli  salutandolo.

Chiudo la comunicazione.

Scrivo poche righe in pochi minuti.

Condividere con chi le leggerà le sue idee ed indicazioni è il modo migliore per sentirmi più leggero e, di far sentire più leggero qualcuno di voi.

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