Alla fine doveva accadere. Questa settimana mi è giunta la comunicazione ufficiale da parte del mio istituto bancario circa la chiusura della filiale ed il trasferimento presso altra struttura, più capiente ed idonea a ricevere clienti e parte, immagino, dei dipendenti della filiale in chiusura.
Il futuro inevitabilmente ha messo da parte ciò che noi consideriamo il presente per traguardare nuovi obiettivi nuove logiche commerciali per evitare semplicemente di commettere l’errore fondamentale di non volersi evolvere.
Il tempo scorre così velocemente che oggi è già un ricordo e domani quasi il presente.
Mentre leggevo la comunicazione l’attenzione era rivolta a svariati e non ben precisati problemi logistici, poi ho capito che nel concreto solo un aspetto era fondamentale. Dopo quasi 17 anni di storia, dove sarebbe stato trasferito il mio punto di riferimento, il consulente ossia l’artefice della mia relazione con la banca di tutti questi anni, rappresentava il dubbio maggiore.
Ad onor del vero non si è espresso fino a quando non ha ricevuto ufficialmente la nuova destinazione. Quando sono stato ricontattato la notizia si è rivelata essere una nuova buona notizia. Avremmo cambiato località, ufficio e scrivania ma la relazione sarebbe proseguita.
Ciò che mi stava più a cuore, al netto di eventuali disagi tecnico/logistici, presto risolti una volta abituati alla nuova realtà, era poter mantenere il rapporto col mio consulente di fiducia per non dovermi relazionare nuovamente col perfetto sconosciuto del nuova banca fisica o digitale.
Mi sono reso conto che incontro dopo incontro, visita dopo visita, ci siamo reciprocamente scambiati notizie, conoscenze e progetti. Pillole di educazione finanziaria, ci siamo rapportati su e con opinioni differenti, trovando alle volte un punto d’incontro, altre rimanendo giustamente distanti. Abbiamo interagito in un percorso comune dove a domande sono seguite risposte, suggerimenti, decisioni. Molte di queste nel tempo sono risultate vincenti, qualcuna un po’ meno.
Tutto sommato debbo dire che l’artefice della relazione ha cercato di propormi soluzioni ed idee di investimento alle volte contrarie alla mia logica di semplice risparmiatore. Soluzioni che alla lunga hanno premiato i risultati del mio portafoglio ed il nostro sodalizio finanziario. Anche quando, mi aveva anticipato, quelle stesse scelte non mi avrebbero fatto raggiungere gli obiettivi sperati.
Per anni hai costantemente suggerito la semina durante le fasi più critiche dei mercati, quando tutti svendono. Quando gli indici borsistici internazionali evidenziano a fine giornata performances da dimenticare… anzi da sfruttare!
Per anni mi hai suggerito un metodo nell’affrontare i mercati piuttosto che ancorarsi ad una cedola a scadenza. Insomma una logica non di prodotto ma di consulenza. Ricordo ancora le sue parole: “I rendimenti più corposi e duraturi hanno radici profonde”
Com’è giusto che sia, in un dialogo decennale vorrei salutarti in attesa della tua nuova scrivania con un augurio e suggerimento. Caro Giovanni continua a sviluppare e consolidare giorno dopo giorno la relazione con la tua clientela, perché la vendita dei prodotti e servizi sarà una logica conseguenza. Fatti comprare non metterti in vendita.
Giovanni Cedaro, 3 dicembre 2021