Economia e Logistica

Bce, Lagarde incompetente sui tassi. Ma il vero errore viene da lontano

L’intervento dell’Eurotower era atteso. Ma l’inflazione è colpa dell’enorme iniezione di denaro durante il Covid

lagarde tassi interesse © claudiodivizia e RichHobson tramite Canva.com

Ieri la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base. Non succedeva da 2019, erano cinque anni che il costo del denaro saliva, cresceva molto repentinamente.

Chiariamo subito che i tassi di interesse non salgono perché i banchieri centrali sono cattivi, semmai sono incompetenti, ma perché vi era un’inflazione che era arrivata al 10%. Non solo a corsa dei prezzi non era arrivata al 10%, malgrado le sciocchezze che oggi continuano a scrivere Giavazzi e company,  perché c’erano delle tensioni in Ucraina: cioè la guerra e altre cose di questo tipo

L’inflazione si era  infiammata così tanto perché la Bce aveva inondato il mondo di moneta sia durante il Covid, e anche prima della pandemia. Dato che l’inflazione è un fenomeno monetario, se tu riempi il mondo e stampi carta moneta, quella carta moneta vale di meno.

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Il fatto che la Bce abbiano usato le forbici prima delle ormai imminenti elezioni europee ha un senso molto relativo. Vi dico la verità, sia perché era già previsto agisse a giugno sia perché gli effetti di questa riduzione del costo del denaro si vedranno nei prossimi mesi.

L’incompetente Lagarde ha detto che comunque bisogna stare attenti a vedere come va l’inflazione, perché l’obiettivo della Banca Centrale Europea è scritto nel suo statuto, quindi il board non può che attenersi, è quello di tenere sotto osservazione l’inflazione.

Ma cosa è l’inflazione? È l’aumento dei prezzi. Se tu hai stampato molta moneta è inevitabile che l’inflazione salga perché famiglie e imprese hanno tanta moneta in tasca per comprare beni che restano fissi nel loro numero, perché non si riesce a produrne davvero di più.

Allora se hai tanta più moneta per comprare uno stock di beni fisso, evidentemente il prezzo di quei beni fissi aumenta di valore. È banale l’economia, non è una cosa complicata.

Quindi la Bce ci hanno riempito di moneta, facendoci sentire più ricchi. In realtà non eravamo più ricchi perché i beni prodotti erano quelli, avevamo solo più carta moneta o più debito. E questa carta moneta e questo debito hanno fatto sì che si impennassero i prezzi.

Giavazzi a questa cosa non crede e scrive oggi sulla prima pagina di Corriere da Sera che il merito del taglio dei tassi è da attribuire alla determinazione del governatore di Bankitalia e membro del board Bce, Fabio Panetta.

Queste sono le cose che gli establishment e quelli che vanno alle feste del Quirinale si dicono tra di loro: “Ma quanto sei stato bravo ieri al comitato della Banca Centrale, oh ma quanto sei stato bravo, sei tu che hai convinto la Lagarde”.

Secondo voi i tedeschi che ancora hanno in testa Weimar e gli altri Paesi cosiddetti “frugali”, veramente stanno a sentire Panetta? Il governatore di Bankitalia avrà fatto il diavolo a quattro, ma se non avessero voluto decidere quelli che contano in Europa sulla finanza (e non siamo noi italiani), i tassi non li avrebbero abbassati.

Vi segnalo che l’Italia è il Paese in Europa che ha il rapporto tra debito e PIL più alto. Abbiamo un debito mostruoso.  Secondo voi quanto siamo credibili quando siamo al tavolo della Banca Centrale Europea con quel debito? Questo fa sì che più sono alti i tassi di interesse Bce e più costa rifinanziare il debito pubblico a Giorgetti e a Meloni.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 7 giugno 2024