Economia e Logistica

Birkenstock, largo alle imitazioni. E’ una stoccata al mondo del lusso

La corte di giustizia tedesca rigetta il ricorso del gruppo: “Non sono opere d’arte applicata”

birckenstock © Artpacker e Sean Pavone tramite Canva.com
Ascolta l'articolo
00:00
/

Che non fossero le calzature più eleganti per sfilare sul red carpet di Cannes o di Venezia lo sapevamo da tempo, ma ora sappiamo un’altra cosa. I sandali Birkenstock non possono essere considerati una opere d’arte applicata e quindi possono essere clonati a piacimento. Le ciabatte più famose del globo posso essere di  fatto imitate da chiunque: dai produttori di Cina o Turchia e dell’Europa stessa. Basta un’impercettibile modifica e non c’è copyright che tenga.

La sentenza è della Corte federale di giustizia tedesca e promette di far discutere, perchè abbatte le difese contro la già spietata concorrenza ai brand del lusso da parte dei prodotti che potremmo definire “ispirati”. Un business, sia chiaro del tutto legale, ma che penalizza il produttore e il designer. In questo caso, appunto, Birkenstock che si è visto rigettare il ricorso in tribunale.

Con buona pace non solo del fondatore Karl Birkenstock ma anche del colosso della moda Lvmh che nel febbraio del 2021 ha acquistato le ciabatte del calzolaio nato nel 1936 con un’operazione stimata di 4 miliardi di euro, debito compreso.

Le Birkenstock, al di là dei pareri estetici e personali di ciascuno, sono sfoggiate daui protagonisti dello sport e del grande schermo dagli anni ’70. Un crescendo di popolarità che ha portato i sandali letteralmente ai piedi della bellissima Margot Robbie nel film “Barbie”.

Tutto questo può bastare per farne un’icona di costume ma non proteggerle con il diritto d’autore. E il design è tutelato per 25 anni, quindi essendo i primi sandali del Birkenstock il copyright è scaduto da un bel po’ di tempo.

Uno scudo, peraltro, quello del copyright già molto debole alla prova dei fatti o comunque facilmente aggirabile senza rischiare troppo di essere puniti dalla legge, se consideriamo il traffico – in questo caso certamente illegale – dei falsi che inonda il web penalizzando i marchi della moda e del lusso. Non esiste praticamente brand che non si trovi taroccato e che non perda denaro per colpa di questa piega.

Nel caso di Birkenstock, sia detto una volta per tutte, la battaglia è invece contro prodotti del tutto legali e alla luce del sole. Semplicemente si tratta di sandali dalla forma quasi identica, naturalmente senza il marchio originale ma anche molto meno dispendiosi.

Il brand dal plantare di sughero, che è quotata al Wall Street, non si arrende. Ha già infatti deciso di intentare altre azioni legali e che ricorrere alla corte di Giustizia Europea. Tra i Paesi dove presenterà ricorso, oltre a Francia e Olanda, c’è l’Italia. Patria indiscussa del design.

Per approfondire il lusso leggi anche: Altro che green, Italia prima al mondo con via Monte Napoleone.

Staremo a vedere. Nel frattempo che in fase di acquisto conviene stare attenti a cosa compriamo. Anche perchè, è parere di chi scrive, o si veste l’originale, a patto di riterlo opportuno e si ha la carta di credito abbastanza capiente per poterlo fare. O è spesso molto più elegante cambiare stile.