Le borse asiatiche hanno tentato un rimbalzo l’8 aprile, dopo giorni di pesanti perdite. Tokyo ha guidato la ripresa con un balzo del 6,16%, quasi annullando il crollo del 7,8% del giorno prima. Seul è salita del 2% e Sydney dell’1,7%. Male invece Taiwan (-4,74%) e Singapore (-1,46%). La Borsa di Tokyo ha beneficiato della designazione del segretario al Tesoro Scott Bessent e del rappresentante al Commercio Jamieson Greer a capo dei negoziati con gli Usa. Hong Kong è rimbalzata dell’1,92% dopo il tracollo del 13,22% della vigilia, il peggior crollo dal 1997.
La situazione in Europa
Piazza Affari ha aperto in positivo l’8 aprile, dopo il tonfo del 5,18% del giorno prima. Il Ftse Mib segnava un +1,64% in avvio. Francoforte +1,17%, Parigi +1,66%, Londra +1,25% e Madrid +0,57%. Come anticipato nell’articolo precedente, i mercati europei avevano bruciato 683 miliardi di euro in un solo giorno. I titoli bancari hanno guidato il rimbalzo. Monte dei Paschi +2,63%, UniCredit +2,47%. Bene anche Leonardo (+4,71%) e Unipol (+4,71%). Lo spread Btp-Bund si è assestato sui 120 punti.
Le minacce di Trump e la risposta cinese
Ieri intanto Donald Trump ha escluso pause sui dazi: “Sono una medicina amara ma necessaria”. Ha minacciato tariffe del 50% sulla Cina se Pechino non revoca le ritorsioni del 34%. La Cina ha risposto: “Non accetteremo ricatti, lotteremo fino alla fine”. Il governatore di Hong Kong John Lee ha definito “sconsiderati” i dazi americani, che “sconvolgono l’ordine economico mondiale”. Pechino ha annunciato sette contromisure, tra cui l’accelerazione dell’integrazione con la Cina e più accordi di libero scambio.
Wall Street e il dibattito sui dazi
Ieri poi Wall Street ha chiuso senza dare un segnale univoco: Dow Jones -0,91%, S&P 500 -0,23%, Nasdaq +0,10%. I futures indicavano un’avvio positivo per l’8 aprile. Il CEO di JPMorgan Jamie Dimon ha messo in guardia sui rischi di inflazione e recessione.
Sette senatori repubblicani hanno firmato una proposta per limitare i poteri di Trump sui dazi. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha detto che Trump è pronto a negoziare, contraddicendo le dichiarazioni del consigliere Peter Navarro.
L’impatto sull’economia globale
Goldman Sachs stima un calo dello 0,7% del Pil cinese nel 2025 a causa dei dazi. In tre giorni, i mercati mondiali hanno perso quasi 10.000 miliardi di dollari. Il petrolio è sceso sotto i 60 dollari, minimo da quattro anni. L’euro si è mantenuto a 1,09 contro il dollaro. Il bitcoin è crollato del 5%, sotto gli 80.000 dollari. Il gas ad Amsterdam ha chiuso in leggero rialzo (+1% a 37 euro/MWh).