Economia e Logistica

Btp Più in collocamento da lunedì, ecco quanto renderà

La durata è di 8 anni, ma si può essere rimborsati a metà strada. Sparisce il premio fedeltà finale del Btp Valore

Btp Più
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Svelati i rendimenti del Btp Più, il nuovo Titolo di Stato con l’uscita di sicurezza che il ministero dell’Economia metterà in collocamento da lunedì prossimo sul Mot, il mercato obbligazionario gestito da Borsa Italiana. Nei primi quattro anni la remunerazione si attesta al 2,8% per poi salire al 3,6% nel successivo quadriennio.

Rispetto al bond governativo “cugino” Btp Valore, pur restando lo scalino di rendimento pari a 80 punti base, il Btp Più perde quindi il “premio fedeltà aggiuntivo finale per i cassettisti che mantengono i titoli fino alla scadenza naturale.  Il risparmiatore, trascorsi i primi quattro anni, può tuttavia restituire il Btp Più al Tesoro e farsi rimborsare integralmente.

Una novità assoluta per le emissioni di Stato in termini di flessibilità dell’investimento, anche perchè la stessa durata del titolo è più lunga rispetto a quelle del passato. Può essere un vantaggio in un contesto caratterizzato dall’incertezza come l’attuale anche in termini di dinamica dei tassi di interesse di Federal Reserve e Banca centrale europea.

La condizione irrinunciabile per poter restituire il Btp Più allo Stato alle stesse condizioni di acquisto è quella di averlo sottoscritto in collocamento. In caso contrario tale diritto decade e, se si vuole disinvestire, non resterà che vendere il bond sul mercato secondario al prezzo corrente in quel momento.

Il rendimento medio lordo sugli otto anni di vita del Btp Più si attesta al 3,25% e la sua cedola sarà pagata su base trimestrale. Il collocamento, che avrà appunto inizio lunedì, rimarrà sulla carta aperto fino a venerdì prossimo; con la facoltà però del Tesoro di fermarsi prima se i libri degli ordini si riempieranno più in fretta del previsto o comunque non appena avrà raggiunto l’obiettivo di raccolta che si è posto.

Il taglio minimo in sottoscrizione resta confermato alla popolare soglia psicologica di 1.000 euro. Anche in questo caso il Btp Più non prevede commissioni di acquisto, se viene sottoscritto durante il collocamento, e gode in ogni caso della tassazione agevolata del 12,5% applicata ai titoli di Stato. Come previsto dall’ultima Manovra di Bilancio, inoltre, i Btp posseduti fino a un controvalore massimo di 50mila euro sono esclusi dal calcolo dell’Isee.

Tutto rientra nel disegno del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di portare il più possibile il debito pubblico nelle mani sicure dei piccoli risparmiatori, così da essere meno esposti agli umori delle agenzie di rating e a eventuali attacchi al debito sovrano.

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Un fatto non da poco, quello di appoggiarsi alle famiglie cassettiste,  per un Paese come il nostro. Alle prese con un Pil che zoppica e una produzione industriale finita al tappeto mentre porta sulla schiena una soma di 3.000 miliardi di debito pubblico accumulato soprattutto con gli allegri sprechi della Prima Repubblica ma anche allargato di recente con il disastro del Superbonus del governo di Giuseppe Conte.

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