Mi stavo interrogando su quali siano ancora oggi i temi più dibattuti e discussi, quelli che creano maggiore aggregazione, insomma.
Tra questi ci sono sicuramente la politica e lo sport, diciamo pure più precisamente il calcio. Sono i classici argomenti “da bar”, e in effetti cosa c’è di meglio se non bere un rigenerante caffè o un dissentante aperitivo mentre si discute di quanto la politica debba ancora fare per essere vicina a noi cittadini, o quale pazzesco e meraviglioso goal ha segnato la nostra squadra del cuore?
Per andare subito dritti alla questione, dispiace invece notare quanto l’economia e la finanza continuino a restare ai margini, quasi fossero un fastidioso contorno, nonostante i soldi piacciano a tutti… o no? E dai, certo che sì!
Risulta infatti che ancora oggi esiste una sorta di tabu’ intorno al denaro. Quando si parla di soldi non ci si sente mai in una “comfort zone“, anzi. Il denaro mette ansia, e non solo se e quando non c’è, così sarebbe fin troppo facile. La maggior parte delle sensazioni di affanno che si provano, è legata alla poca dimestichezza con la gestione delle nostre finanze. Il tabù esiste in particolare nei Paesi latini, che si portano dietro la cultura medievale del denaro come “sterco del diavolo”, quindi “associato al male”, nonostante poi (ovviamente), dopo che il denaro ha cominciato a circolare in modo massiccio nelle città europee, nel XII secolo, ci sono stati profondi mutamenti sociali che hanno portato via via a modificare nettamente questo giudizio morale negativo. Eppure anche un certo retaggio culturale, probabilmente, non ci consente oggi di affrontare liberamente il tema.
E allora, per prendere sempre il toro per le corna, e soprattutto ricordando che la finanza è IN GIRO, facciamola andare a braccetto proprio con il calcio. In che senso?
Partendo da un acronimo che esiste in entrambi gli ambiti.
Il VAR. Probabilmente c’è chi sa cosa si intenda per VAR parlando di calcio, chi invece conosce il suo significato in economia e finanza. A scanso di equivoci, in 3 minuti e 39 secondi, io vi parlo di entrambi.
Da un campo di calcio.
Manuela Donghi, 26 gennaio 2023