Nel Blu dipinto di blu
“Dovremmo imparare ad essere idealmente l’araba fenice di noi stessi e di chi ci sta accanto. Non c’è modo migliore di crescere e di migliorarsi che contribuire ad esaltare le doti e le caratteristiche positive di chi ci circonda.
Sembra un paradosso, ma è proprio quando pare tutto non funzionare che inevitabilmente, gli sforzi, i sacrifici, gli investimenti, gli studi e la costante disciplina vengono ripagati…(Giovanni Cedaro).
Stiamo vivendo un’estate unica. L’estate di chi sa far bene le cose. E’ l’estate di un Paese che dopo essere stato in ginocchio, quasi spezzato in due, sembra volersi rialzare come una forza, una determinazione che in pochissimi sono in grado di contrastare. Quanto sarebbe bello se quest’estate non finisse più?
Lo sport su tutto. Nello sport abbiamo riversato tutto ciò che abbiamo dentro: creatività, leggerezza, passione e gioco di squadra, generosità, individualità ed improvvisazione.
La vittoria agli europei di calcio, il record di medaglie alle olimpiadi, solo per citare le due manifestazioni più “rumorose” dal punto di vista mediatico. Nello sport come nella vita, nostra e del nostro Paese, è stato l’azzurro il colore dominante. L’azzurro del mare, del cielo limpido, l’azzurro di un’estate italiana che tutti vorremmo non finisse più.. L’azzurro di una canzone che nessuno dimenticherà mai.
Ma il rischio che corriamo è che la forza del blu scemi con l’arrivo delle prime nuvole, delle prime ombre autunnali.
Siamo in guerra, non dimentichiamolo.
In guerra contro il Covid, in guerra contro chi è contrario ai vaccini, in guerra con chi è contro i Green-Pass. Il Mondo stesso è in guerra, in guerra contro se stesso. Basti pensare a ciò che accade in Afghanistan perché ci se ne renda conto. Mia figlia, nella sua innocenza, guardando le immagini di Kabul, mi ha chiesto: “Ma perché non li aiutano?”.
Già, perché non li aiutano? Cosa avreste risposto voi a vostra figlia?
Intanto in tutto questo bailamme i mercati azionari sembrano vivere di vita propria. Siamo ai massimi storici, e non solo negli USA.
Con le notizie che abbiamo ogni giorno, in passato avremmo avuto un crollo dietro l’altro. E invece le cose vanno diversamente. Le autorità centrali sono intervenute in maniera tanto forte e tempestiva che hanno evitato crolli perentori. E’ come se avessero vaccinato l’economia.
Ne pagheremo le conseguenze? Può darsi, ma intanto il cielo azzurro, anche durante i mesi di maggior difficoltà, ci ha permesso di continuare a sognare, di continuare a volare, di non perdere definitivamente l’orientamento. Ma bisogna continuare. Ed oggi il miglior vaccino economico è rappresentato dalle competenze aggregate. Un pò come l’Italia agli Europei. Nessun campionissimo, nemmeno l’ombra di un Maradona. Ma loro, tanti “uomini” prima di tutto, hanno saputo fare la loro parte. Hanno fatto bene le cose che erano chiamati a fare. Serve questo. Che ognuno di noi faccia la sua parte e la faccia bene.