C’è grande attesa per le mosse delle Banche centrali

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powell federal reserve

Il punto focale della scorsa settimana è stata senza dubbio la trimestrale di NVIDIA. Quando si viene definiti i titoli più importanti del pianeta, bisogna mantenere le promesse, e NVIDIA lo ha fatto ancora una volta, battendo le aspettative su tutta la linea e dimostrando che la domanda di AI rimane solida.

I ricavi sono aumentati del 122% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 30,04 miliardi di dollari, mentre i ricavi dei data center sono cresciuti del 154%, raggiungendo i 26,3 miliardi di dollari, entrambi superando le stime. NVIDIA ha anche annunciato un ulteriore programma di riacquisto di 50 miliardi di dollari, segnalando la sua fiducia nel futuro dopo aver chiuso il trimestre con un enorme saldo di cassa di 34,8 miliardi di dollari.

Quello che il CEO Jensen Huang e il suo team stanno facendo è a dir poco eccezionale. Stanno sfruttando appieno la rivoluzione dell’intelligenza artificiale e continuano a fare risultati ogni singolo trimestre. I più grandi nomi della tecnologia mondiale stanno spendendo molto. Meta, Microsoft e Alphabet stanno tutti aumentando le spese in conto capitale e il denaro va direttamente a NVIDIA, perché sono i migliori del settore.

Il suo outlook ha ancora una volta battuto le aspettative e, dopo aver temuto che ci potessero essere dei ritardi, prevede comunque diversi miliardi di dollari di ricavi dai suoi nuovi chip Blackwell.

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Il mercato, tuttavia, è rimasto deluso per non aver visto un aumento delle previsioni, viste le aspettative ormai quasi irraggiungibili, nonostante la storia a lungo termine rimanga intatta.

Nel frattempo, rimane alta l’attenzione su quali potrebbero essere le prossime mosse delle banche centrali. Nonostante la revisione al rialzo delle stime sul Pil Usa del secondo trimestre, è improbabile che la Fed modifichi i suoi piani di taglio dei tassi nella riunione del mese prossimo, dopo che il presidente Powell ha chiarito che è giunto il momento di spostare la politica verso tassi più bassi. Questo perché la Fed sta valutando un insieme di dati, non un singolo dato, e non modificherà i suoi piani in base a un singolo rapporto.

Anche se non siamo necessariamente fuori pericolo, l’economia statunitense è più resistente di quanto molti pensino. Il rapporto di oggi dovrebbe dare agli investitori la fiducia che la Fed possa ancora orchestrare un atterraggio morbido.

In Europa, qualsiasi sia il dato all’attenzione della Banca centrale europea, nulla pare alterare la prospettiva che la BCE tagli i tassi di 25 punti base in occasione della prossima riunione. Il mercato ha già prezzato questo taglio per la prossima riunione del 12 settembre e gli ultimi dati sull’inflazione non hanno modificato questa aspettativa.

Con le misure HICP e supercore che hanno rispettato le attese, la reazione del mercato è stata contenuta. L’attenzione si sposta ora sulle prossime settimane per vedere se qualcosa possa influenzare questa prospettiva.

Gabriel Debach, market analyst di eToro

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