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Stangata bollette elettriche? Un regalo dell’ossessione green contro il nucleare

In italia tariffe più alte di un quarto rispetto alla media Ue. Ma i talebani dell’ambiente se ne fregano

bollette nucleare © Martin Lisner e Elnur tramite Canva.com

Stangata bollette elettriche per le famiglie italiane, che lo scorso anno hanno sborsato in media oltre 960 euro a testa. A conti fatti, è quasi un quarto in più della media europea a parità di consumi.

Il dato naturalmente è una media, basata sulle tariffe rilevata da Eurostat includendo anche le imposte. Più che sulla somma nuda e cruda vale tuttavia la pena concentrare l’attenzione sull’aggravio percentaule, esattamente pari al 23%, rispetto agli altri Stati europei. Perchè questo è il divario che toglie competitività alle nostre aziende, a partire dalle più piccole.

Non solo, se in Italia si applicassero le tariffe calcolate come media di quelle europee, il costo complessivo delle bollette della luce si alleggerirebbe di oltre 180 euro l’anno. Un bel sollievo, soprattutto per i redditi più bassi.

Analizzando le tariffe dell’energia elettrica nel secondo semestre 2023, risulta chiaro che l’Italia si posiziona al sesto posto per caro-bollette tra i 27 paesi della Unione europea. Con una tariffa media, calcola uno studio di Facile.it, per amor di precisione pari a 0,3347 euro al kilowattora. Incluse tasse e oneri.

In sintesi, il calo dei prezzi (-12%) verificatosi dopo la fiammata innescata dalla guerra in Ucraina non è stato sufficiente per cancellare il problema. Si contano, infatti, sulle dita di una mano gli Stati del vecchio continente che hanno fatto peggio dell’Italia.

Tra questi primeggiano la Germania, dove i consumatori per l’energia elettrica hanno speso il 20% in più rispetto a noi ma che è pure finita in recessione complice i maxi-tassi della Bce. In fondo alla classifica anche l’Irlanda e il Belgio (entrambi +13%) e la Danimarca (+6%).

Molto diverso il quadro in Francia, Spagna, Svezia o ancora di più in Ungheria, dove la luce arriva a costare il 196% in meno dell’Italia. Lo studio di ferma qui ma è evidente quanto pesi l’assenza del nucleare. Insomma, i big del settore possono fare poco, così come non molto potrà aiutare l’avvento del mercato libero e la fine di quello tutelato.

 

Fonte: Facile.it

Anche considerando, infatti, le tasse che ci tocca sborsare per la transizione energetica con cosiddetti “oneri di sistema” a sostegno delle rinnovabili mentre il mondo sbertuccia la lotta per il clima bruciando sempre più carbone, le famiglie italiane pagano l’elettricità il 29% in più di quelle francesi e il 43% in più di quelle spagnole. Due Paesi dove l’atomo non hanno mai smesso di essere sfruttato dentro i reattori a fissione.

leggi anche: Italia pronta a riaccendere il nucleare, tra quattro anni i primi reattori. Qui invece l’harakiri degli universitari che rifiutano i fondi dei big dell’energia per fare ricerca.

I talebani della sinistra ambientalista prima di dire opporsi al piano del governo per tornare al nucleare, sfruttando la tecnologia dei mini-reattori (peraltro tutta italiana), dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza. E con l’altra difendere il portafoglio dei contribuenti.