A chi affiderebbero gli italiani i propri risparmi?

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Dall’Osservatorio sul settore finanziario condotto da Mikaline Research in collaborazione con Wall Street Italia, su un campione di oltre 1160 intervistati (rappresentativi della popolazione italiana), sono emerse molte indicazioni utili per gli operatori del settore a diretto contatto con i clienti investitori.

 

A CHI AFFIDEREBBE I SUOI RISPARMI?

In questo periodo se avesse dei risparmi da investire nel comparto finanziario, a chi li affiderebbe?

4 le opzioni a disposizione degli intervistati: banca tradizionale, posta, consulente finanziario e scelte autonome di investimento finanziario.  Entriamo nel dettaglio delle risposte incrociandole con i segmenti, professionali (e non), con i quali abbiamo suddiviso il campione di riferimento; quindi troviamo i top manager, gli impiegati, gli insegnanti, i liberi professionisti, gli imprenditori, i commercianti, le casalinghe e i pensionati.

La banca tradizionale detiene la quota relativa di risposte più sostanziosa; infatti il 36,25% degli intervistati ha affermato che affiderebbe al polo bancario tradizionale i propri risparmi da investire. Sono gli insegnanti la categoria che più di ogni altra si affiderebbe alla banca tradizionale (52,94%); anche gli impiegati al 47,22% delle preferenze sono sopra media, insieme ai pensionati (42,98%) e agli operai (42,50%).

 

Dopo la Banca tradizionale, abbiamo le Poste Italiane al 24,05% di preferenze espresse dagli investitori italiani.

Le Poste stanno effettuando un ottimo lavoro di rinnovamento in prodotti offerti e in investimento sulle risorse umane; e questo dato conferma l’apprezzamento da parte degli investitori. Operai (32,50%), casalinghe (31,75%), pensionati (27,03%) e insegnati (27,45) sono i fedelissimi delle Poste.

Di contro i top manager (15,5%) e gli imprenditori (13,4%), sono le categorie più distanti dal valore medio.

 

IL CONSULENTE FINANZIARIO

Il consulente finanziario rappresenta il terzo polo nell’ordine (19,93%) a cui gli italiani affiderebbero i propri risparmi.

Il dato va letto correttamente poiché il 19,93% delle preferenze, potrebbe lasciare spazio ad una interpretazione deludente, ma il consulente, sebbene offra un set di prodotti molto ampio e variegato, che spazia dal conto corrente alle polizze assicurative, gestisce medi e grandi patrimoni, o almeno quella è e dovrebbe essere la sua missione principale. Quindi occorre approfondire i numeri in base alle categorie di investitori; per i Top Manager ed i liberi professionisti, la scelta di affidare la gestione dei propri risparmi al consulente è quella con il maggior “score”! E lo sarebbe anche per l’imprenditore se non fosse che per loro prerogativa professionale, si trovano in stretta relazione con la Banca tradizionale e dunque è più facile per gli stessi affidarsi anche per la gestione dei risparmi personali. Impiegati, insegnati e soprattutto gli operari, questi ultimi con un misero 7,50%, sono le categorie più lontane come intenzionalità, per l’affidamento di risparmi al consulente finanziario; probabilmente anche per il consulente queste categorie non rappresentano un target di riferimento, ma spostano in basso con le loro scelte, il dato complessivo di scelta accordata al consulente, facendo peggiorare il suo posizionamento rispetto a barche e Posta.

 

E LE SCELTE AUTONOME D’INVESTIMENTO

Infine abbiamo la quarta possibilità per il cliente investitore: le forme autonome di scelta sugli investimenti, che sono state dichiarate preferite per il 19,76% del campione intervistato. Sicuramente questa opzione è tra le più rischiose, in quanto non tutti riteniamo abbiano le giuste conoscenze e competenze per poter agire in modo indipendente ed autonomo nel settore degli investimenti, mettendo quindi a rischio i propri risparmi, soprattutto se non vi è coerenza tra le necessità, le disponibilità e la forma di investimento. Tra i più audaci nell’affidarsi a scelte autonome d’investimento spiccano i top manager (27,45%), i liberi professionisti (26,23%) e i commerciali (26,83%); di contro Insegnanti, casalinghe e pensionati hanno una naturale avversione a questi strumenti.  

 

Possiamo quindi affermare che la maggior parte degli italiani propende ancora per affidare i propri risparmi a Banca e Posta (per numerosità complessiva). Qualitativamente però, il consulente finanziario esce vincente dal confronto per alcune categorie professionali potenzialmente sensibilmente e più attraenti per il professionista stesso.

 

Arianna Ventura

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