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Come estrarre valore dalla miniera del risparmio

Prendiamo pala e piccone e scendiamo in miniera.

L’anno appena conclusosi ci ha lasciato in eredità una miniera di opportunità. L’anno appena conclusosi ha sancito per l’ennesima volta che le previsioni, in questo caso finanziarie, lasceranno sempre il tempo che ogni investitore sarà disposto a consegnar loro.

Purtroppo per molti e per fortuna di pochi, quel tempo concesso alle previsioni dovrebbe essere dedicato agli investimenti.

Per questo…prendiamo pala e piccone e scendiamo in miniera.

Mi piace pensare che ogni addetto ai lavori, nella più ampia accezione del termine, debba avere come fine ultimo l’estrazione di valore da ogni singola posizione gestita.

Mi piace pensare che ogni singolo addetto ai lavori sfrutti le possibilità che inevitabilmente i mercati concederanno per ricavare appunto rendimenti dai portafogli dei vari clienti.

Mi piace pensare che il fine ultimo del wealth management debba essere la creazione di molteplici valori. Valori di conoscenze competenze e di risultati. Valori che nel tempo e con la relazione genereranno inevitabilmente ricchezza.Perché non è scontato che generare ricchezza equivalga a generare valore.

E allora…prendiamo pala e piccone e scendiamo in miniera.

Difficile pensare che osservando la posizione media del risparmiatore italiano elevato frettolosamente al ruolo di investitore non abbia dei ritorni di rendimento percentuale in doppia cifra negativi.

Difficile pensare che portafogli allocati con oltre il 60% in componente di liquidità e bilanciata, più obbligazionaria che azionaria, debba rincorrere una parità che la struttura tecnica degli stessi titoli in portafoglio permetterà di farlo se non con tempistiche bibliche. Come anno disastroso potremmo etichettare questo duemilaventidue, forse troppo frettolosamente lo abbiamo fatto banalmente con una lettura degli ultimi dodici mesi eccessivamente superficiale. Spesso però le apparenze ingannano e probabilmente ponendoci dalla parte opposta della barricata potremmo estrapolare una miniera di opportunità e con essa valori odierni associabili a futuri rendimenti.

Armati pazientemente e consapevolmente di pala e piccone, accompagnati dal nostro addetto ai lavori di riferimento dovremmo scendere in miniera, iniziando ad estrarre valore proprio dalle posizioni più in sofferenza. Quelle che idealmente potremmo porre al primo livello, sul gradino più profondo che indica il percorso finanziario da seguire. Alla perenne ricerca di risposte, dovremmo porci le giuste domande sul perché certi prodotti si ritrovano a rendicontare ritorni così negativi. Dovremmo col tempo e nel tempo allontanarci da logiche di prodotto per perseguire logiche di processo, metodologie di investimento procrastinate costantemente nel conseguire un obiettivo piuttosto che inseguire un rendimento una cedola oppure una scadenza.

Dovremmo porci le giuste domande per risalire dalla miniera carichi di valori frutto di scelte odierne che tramite logiche di processo si tramuteranno nel tempo in contenuti generatori di futuri rendimenti. Pala, piccone e miniera dunque. Forse il tempo concederà una seconda chiave di lettura a questo duemilaventidue a quegli investitori che consapevolmente riusciranno ad estrarre sostanza più che apparenza da questa miniera chiamata volatilità.

 

Giovanni Cedaro 14 gennaio 2023