Consulenza

Come superare i nostri limiti e diventare investitori consapevoli e felici

10E’ ormai noto a molti il caso del Magellan Fund, uno degli strumenti di investimento di maggior successo degli ultimi 50 anni.

Nell’arco di 13 anni, dal 1977 al 1990, la sapiente gestione di Peter Lynch è stata in grado di ottenere una performance media annua straordinaria del 29% (2700% nel periodo).

In sostanza, 10.000 $ investiti nel 1977 si sarebbero tradotti in 281.140 $ 13 anni dopo!

 

Un risultato eccezionale, probabilmente irripetibile, che, tuttavia, non si è riflesso in molti dei portafogli dei sottoscrittori.

Perché?

A detta dello stesso gestore, purtroppo, molti investitori, spinti dalle notizie mediatiche e sull’onda delle performance passate, tentarono di trarne il massimo beneficio facendo market-timing, ossia entrando nel fondo nei momenti di grande fulgore (ma questo non potevano saperlo) e comprando dunque ai massimi. Successivamente, nelle fasi di fisiologica discesa del fondo, per timore di ulteriori perdite, molti si sentirono costretti a vendere.

 

Ebbene, più del 50% di quanti investirono in questo fondo in quel periodo finirono per perdere soldi.

Un altro 40%, pur guadagnando, ottenne rendimenti di gran lunga inferiori a coloro i quali (uno su dieci) mantennero l’investimento per 13 anni, senza fare scelte di acquisto e vendita nel durante.

 

Chiunque leggesse per la prima volta questa storia, ahimè reale, direbbe: impossibile!

Se abbiamo scelto il fondo migliore, che si fregia delle famose 5 stelle e con i riconoscimenti delle principali società di rating, non possiamo perdere!

Questo caso emblematico fa comprendere una legge empirica derivante da anni di osservazioni: solo il 10% dei nostri risultati dipende dalla performance tecnica dello strumento d’investimento e il 90% dai nostri comportamenti.

 

Se ci pensiamo, gran parte di chi intende investire al meglio il proprio risparmio dedica la maggior parte del tempo nel fare analisi per decidere quale fondo / etf / titolo comprare, sulla base dell’analisi storica (specchietto retrovisore). Molto meno impegno viene rivolto a ciò che è più importante:

COME COMPORTARCI

 

Da qui in avanti parleremo proprio di questo.

 

PROSPECT THEORY

Daniel Kahneman (psicologo e Premio Nobel per l’Economia nel 2002) e Amos Tversky dimostrarono che, per la nostra mente, le perdite contano il doppio dei guadagni.

 

In altri termini, come riferisce il prof. Ruggero Bertelli nel suo libro La collina dei ciliegi, “quando i mercati salgono siamo “sereni” (ma non felicissimi); solo se salgono molto compriamo (avversione al rischio); quando scendono siamo terrorizzati.”

 

Questa distorsione cognitiva, unitamente ad altre che caratterizzano l’essere umano, che prova emozioni e non è una macchina fredda e razionale, produce nel campo delle scelte finanziarie queste conseguenze:

  • la paura di perdere ci frena e speriamo di non perdere ancora di più (siamo bloccati, irrazionalmente). Non siamo capaci di investire (paura di perdere ancora), ma non siamo capaci di nemmeno di uscire (terrore di realizzare delle perdite);
  • scommettiamo sul recupero senza crederci. Se ci credessimo veramente investiremmo. Finché la speranza finisce (se i mercati scendono ancora) e vendiamo realizzando perdite irrecuperabili;
  • sovrappesiamo l’atteggiamento di evitare le “bolle”, intimoriti dai fallimenti del passato e diamo eccessiva probabilità al fatto che, dopo una crescita, sia attesa una discesa; questo non ci consente di approfittare dei grandi cicli rialzisti tipici dei mercati;
  • per effetto della paura, tendiamo a comprare troppo tardi o addirittura non riusciamo ad entrare sul mercato;
  • pur essendo “avversi al rischio”, quando le performance storiche saranno talmente accattivanti da convincerci che il trend proseguirà, saremo disposti a comprare. Ovviamente vicino ai massimi.

In estrema sintesi, il risultato di questi comportamenti “umani” è quello di farsi del male.

La paura, infatti, è un’emozione dalla quale l’investitore deve guardarsi bene.

 

IDEE CHIARE, METODO E DISCIPLINA

Se cominciamo a prendere consapevolezza dei nostri limiti, del fatto che non siamo robot perfettamente razionali, ma, fortunatamente, persone con emozioni e conseguentemente limiti cognitivi, diventa semplice comprendere che dobbiamo farci aiutare.

 

PIANIFICAZIONE FINANZIARIA

Il Consulente, che potrà divenire il nostro compagno di viaggio, ci deve accompagnare nel chiarire gli obiettivi più importanti nostri e della nostra famiglia, deve far emergere i corretti orizzonti temporali per permetterci di sfruttare la forza dei mercati finanziari a nostro favore, in serenità.

Ogni situazione di stress (volatilità e discese sui mercati) potrà essere gestita in maniera opportuna, senza deragliare dal percorso ma, anzi, approfittandone.

 

AUTOMATISMI

“La soluzione è nell’adottare automatismi che governino la disciplina”

Richard Thaler

 

Tempo, Disciplina, Metodo e Razionalità diventeranno gli alleati più importanti.

Se ci rendiamo consapevoli dei nostri limiti “umani”, ci viene in aiuto un metodo in grado di sfruttare la volatilità dei mercati a nostro favore, eliminando gli effetti negativi dovuti all’emotività: il Dollar Cost Averaging.

Infatti, nessuno può prevedere le oscillazioni dei mercati, quindi nemmeno il momento migliore per investire.

Tuttavia, la strategia che permette di entrare nei mercati gradualmente ad intervalli temporali regolari, anziché investire tutto in un’unica soluzione iniziale, elimina la scelta di individuare a priori il momento migliore di ingrasso. Tutti noi siamo “cacciatori di minimi”, ma risulta impossibile prenderli con regolarità.

Con questo metodo, è possibile cogliere le opportunità offerte dai momenti di flessione.

 

Un esempio che faciliterà la comprensione è il seguente.

Avendo a disposizione 6.000 euro, da poter investire gradualmente nel corso dei successivi 6 mesi (1.000 euro al mese), in quale soluzione di investimento preferireste investire?

Situazione A, B o C?

Se vi è possibile, prima di proseguire, fate i calcoli a tavolino.

Ebbene, la soluzione migliore, sebbene non intuitiva, è la C!

Se il mercato, pur scendendo, oscilla, non corro rischi. Posso guadagnare molto grazie all’ingresso graduale.

Ovviamente, non sempre questo metodo è il migliore in assoluto in termini di rendimenti attesi. Infatti, comprando in un’unica soluzione nei momenti di minimo dei mercati, guadagneremmo certamente di più. Tuttavia, è certamente quello che offre maggiori garanzie, perché evita di farci commettere errori comportamentali, avendo definito a priori la nostra strategia.

 

È anche possibile amplificare i vantaggi del Dollar Cost Averaging con soluzioni automatiche, che definiscano, prima che si realizzino le condizioni di stress, i comportamenti che saranno adottati: acquistare di più quando i mercati scendono e realizzare gli utili quando salgono oltre certe soglie prestabilite.

La nota “spinta gentile” di Richard Thaler, ossia l’approccio volto ad incoraggiare le persone ad attivarsi nel prendere decisioni nel loro esclusivo interesse, potrà essere di fatto automatizzata.

 

TUTTO SEMPLICE ALLORA?

  • Senza un buon Consulente, che ci aiuti a definire le nostre priorità e, di conseguenza, mettere a terra le corrette strategie ed i corretti orizzonti temporali, ogni nostro sforzo sarà con molta probabilità vanificato
  • Alla base di tutto questo risiede la consapevolezza dei propri limiti e la fiducia in chi può aiutare a superarli
  • Scegliete il “compagno di viaggio” che preferite e fidatevi di lui

 

Pier Paolo Abba’