Ogni professione muta. Alcune molto più di altre, basti pensare a settori industriali come la telefonia, la ristorazione, l’intrattenimento o il commercio che sono stati stravolti nell’ultimo decennio con l’avvento delle piattaforme che hanno cambiato le regole del gioco sulla base di concetti quali personalizzazione del servizio, prossimità e velocità (prima c’era anche il costo ma adesso non è più tanto vero, magie del marketing).
Il mondo della consulenza finanziaria al confronto è cambiato molto poco. Si parla tanto ma i cambiamenti sono stati limitati. Fare il consulente oggi è molto più complicato rispetto a farlo 10 anni fa ma le regole di base non sono cambiate. Servono molte più competenze questo si, una mente più aperta al cambiamento ma il contesto è evoluto non è mutato. Ed è naturale pensare per chi lavora in questo settore che sarà sempre così. Non ne sono così sicuro.
Oggi il nostro settore è davanti ad una potenziale svolta epocale che può:
- esaltare ancora di più il nostro ruolo sociale (tanto abbiamo già fatto negli ultimi 10 anni)
- aiutarci ad attrarre giovani e risolvere il problema evidente del passaggio generazionale (negli ultimi 20 anni l’età media è salita da 40 a 52 anni con i CF under trenta passati dal 14% al 2%),
- assumere un nuovo ruolo moderno legato alla tecnologia Fintech al servizio delle PMI italiane e offrire nel contempo nuove opportunità per gli investitori in un mondo a tasso zero
- rappresentare una valida alternativa al settore bancario tradizionale che sappiamo essere in profonda trasformazione negli ultimi anni
Le leve su cui fondare l’evoluzione della professione verso il Corporate Fintech Consultant sono due: le PMI italiane e le nuove piattaforme Fintech con i loro servizi disruptive.
PMI
In Italia ci sono 5 mil dì PMI che rappresentano il tessuto industriale del nostro Paese. Oltre 1,8 milioni hanno fatturati compresi tra i 250.000 euro e i 250 milioni. Questo è il target dì clientela più vicino, anche da un punto dì vista territoriale, al mondo dei CF (tranne rare eccezioni soprattutto in Lombardia). Lasciamo che i grandi gruppi internazionali si concentrino sulle large corporate e noi occupiamoci del territorio (micro è bello) in cui viviamo aiutando la nostra economia.
FINTECH
Le piattaforme fintech stanno arrivando come un treno in corsa nella nostra industria con un tasso di crescita annua di oltre il 30% e gia più di 300 realtà nate negli ultimi anni soprattutto nelle aree del lending, del crowdfunding e del capital market. Possiamo decidere dì subire questa trasformazione o cavalcarla utilizzandole come preziosi strumenti per offrire un servizio ai nostri clienti imprese o acquisire nuova clientela più difficile da raggiungere con offerte tradizionali.
La relazione resta sempre un fattore chiare nella nostra professione ma poter utilizzare queste leve per dare nuovi ed efficienti servizi basati su velocità di esecuzione, sulla trasparenza e sulla personalizzazione cambia la prospettiva del nostro lavoro. Ci rende moderni ed efficienti nel supportare le PMI a crescere senza necessariamente bisogno di un partner bancario (fino ad oggi era impossibile) ponendoci in una nuova luce che offre anche, lato investimenti, la possibilità di offrire rendimenti interessanti grazie al mondo dell’economia reale su asset class “democratizzate” come dico da anni (ora vedo che lo dichiarano in tanti …) quali private equity, venture capital, private debt e real asset. E il supporto delle istituzioni verso questo nuovo mondo é evidente come dimostrano i vantaggi fiscali offerti dai PIR alternativi o dagli investimenti in start up e PMI innovative e ancora il prossimo abbassamento della soglia dei FIA riservati da 500.000 a 100.000 euro.
II CORPORATE FINTECH CONSULTANT
Il nuovo Corporate Fintech Consultant è un consulente, meglio se lavora in un team, non smetterò mai abbastanza di consigliare questa modalità di lavoro, che ha acquisto una sensibilità verso il mondo corporate attraverso programmi formativi/informativi mirati con focus sulle PMI con strutture dì supporto e specialisti alle spalle che ha a disposizione piattaforme fintech per supportare la clientela lato capital market, fintech lending (settore che sta esplodendo con quasi 4 mld erogati nel 2021 quando le stime più ardite di qualche anno fa davano un massimo di 1,3 mld di euro) anticipo fatture, equity crowdfunding, soluzioni dì intelligenza artificiale, supporti nei pagamenti internazionali, attività dì CFO digitale con aggregazione conti correnti e potrei andare avanti. Un mondo di soluzioni completamente digitali al servizio dell’azienda e del Consulente Finanziario che saprà valorizzarle e usarle come leva di servizio e di marketing. Il connubio di fintech e fattore umano qualificato è dirompente:
- eleva la professione del consulente finanziario
- aiuta le aziende a crescere in modo nuovo e moderno senza essere schiavi del mondo bancario
- offre rendimenti interessanti ai clienti che, attraverso i fondi democratici di economia reale, decidono di avvicinarsi a questo nuovo mondo
- aiuta il sistema Paese a crescere creando nuovi posti di lavoro
Un disegno win win per tutti. Ad ogni singolo CF la voglia di cimentarsi verso questo nuovo mondo. Serve aver voglia di imparare cose nuove ma le opportunità sono, a mio avviso, enormi nei prossimi anni (e non solo).
Paolo Martini, 26 febbraio 2022
CEO e GM Azimut Holding