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Italia: società a somma zero?

I vestiti nuovi dell’Imperatore

Le fiabe sono sempre state un modo per raccontare la verità e dare insegnamenti attraverso immagini e allegorie. La fiaba del titolo in questione parla di un imperatore vanitoso, completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore, e in particolare del suo abbigliamento.

Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.

I truffatori fingono di lavorare al tessuto, ovviamente inesistente, ma nessuno osa denunciare la truffa: i cortigiani inviati dal re – pur non riuscendo a vederlo –  per non essere giudicati male riferiscono all’imperatore lodando la magnificenza del tessuto.

L’imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito ma quando questo gli viene consegnato, l’imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; nonostante ciò anch’egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.

Il re, vestito con abiti inesistenti, sfila tutto nudo per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l’eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi ma non volendo passare per stupidi o indegni.

L’incantesimo è però spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza “Ma il re è nudo!”. Ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla fosse successo, seguito dai ciambellani che reggevano uno strascico che non c’era…

 

Il Piano Inclinato

La notizia è di questa settimana: la media delle nascite giornaliere in Italia è di 990 unità circa a fronte delle 1.159 del gennaio 2020; il totale dell’anno è di 404mila nuovi nati.

Nel 2020, complice ovviamente la pandemia, i nuovi nati sono stati circa la metà dei decessi. La popolazione residente è ormai stabilmente sotto i 60 milioni, 59 milioni 258mila per la precisione, in calo da sette anni consecutivi (il picco furono i 60 milioni 346mila del 2014).

Il 2020 è stato il dodicesimo anno consecutivo di calo delle nascite: dai 577mila del 2008 ai 404mila di oggi, meno 30%…

Non parliamo del confronto con il 1964, l’anno del boom economico e demografico: in Italia nascevano allora oltre un milione di bambini (l’Italia cresceva in media in quegli anni di oltre il 5% l’anno e il reddito pro-capite degli italiani recuperava posizioni su quello di tutti gli altri Paesi occidentali, il rapporto Debito/Pil era al 27%…).

Non è un caso che il 1964, che tocca il massimo storico nelle nascite (eguagliando sostanzialmente il 1900) sia anche l’ultimo anno della crescita dell’Italia, nota come boom economico. Una società demograficamente  giovane riesce anche a crescere dal punto di vista economico.

Perché “il Re è nudo”?

Il Re è nudo perché le persone e i gruppi – politici, sindacati e alcuni segmenti dei lavoratori – che dovrebbero orientare i loro sforzi verso la crescita sono invece focalizzati sullo status quo, verso la ripartizione di una ricchezza che da troppi anni non cresce anzi, tende a ridursi.

Per circa cinquanta anni – dal 1945 al 1995 – l’economia italiana è cresciuta ad un tasso medio positivo e per larghi tratti superiore a quello delle altre economie occidentali poi, con la crisi del biennio 1991-1992, il tasso di crescita è divenuto inferiore agli altri Paesi.

La svolta decisiva arriva con la doppia crisi del 2008-2009 (la Grande Crisi Finanziaria) e del 2011-2012 (Crisi dei Debiti Sovrani e delle banche): nel primo biennio arriva un -1,2% e -5,5%, poi – dopo un rimbalzo nel 2010 e 2011 – si va a -2,4% e -1,8%.

E’ la fine del lungo periodo di crescita che ha permesso all’Italia di raggiungere uno standard di vita a livello delle altre nazioni più sviluppate.

L’Italia diventa una “società a somma zero” in cui i progressi dell’uno sono gli svantaggi dell’altro e in cui il Re (v. sopra) sembra non accorgersi di andare in giro senza vestiti cercando di dividere le fette di una torta che si restringe sempre di più, è una battaglia di retroguardia e fuori contesto, lo hanno capito anche a Cuba… (fonte: La società signorile di massa – Luca Ricolfi)

E qui emerge il ruolo del consulente finanziario che può aiutare le famiglie a pianificare per permettere loro di raggiungere quegli obiettivi che una volta erano facili mentre oggi rappresentano una sfida molto più difficile: pensioni, casa, studio dei figli, acquisto di beni, tutela della salute e della terza e quarta età.

O Vogliono confidare solo nello “stellone” del Belpaese?

 

Massimiliano Maccari