In questi giorni mi capita di incontrare diverse persone preoccupate per un possibile crollo dei mercati finanziari, visto che ormai sono anni, in pratica dal 9 marzo 2009, che i mercati mondiali non hanno mai smesso di crescere.
A titolo di esempio, le frasi che mi vengono rivolte sono le seguenti:
- “vendiamo tutto e rientriamo dopo il crollo”
- “i mercati sono saliti troppo”
- “anticipiamo il trend e muoviamoci prima degli altri”
Chi ha letto in precedenza alcuni miei articoli pubblicati su questo sito, molti dei quali incentrati sul tema della Finanza Comportamentale, sa che questo atteggiamento degli investitori non mi stupisce.
È del tutto normale che la PAURA prenda il sopravvento nei momenti di volatilità dei mercati!
Riprendendo un grafico illuminante del collega Cristofaro Capuano, risulta chiarissimo come molto spesso l’osservazione ravvicinata alteri la realtà e faccia commettere errori, il più delle volte irrecuperabili.
D’altronde, la storia insegna che la crescita dei mercati azionari diversificati mondiali, nel tempo, ha fornito rendimenti medi annui decisamente superiori a qualsiasi forma alternativa di investimento.
In termini nominali è stata pari a circa il 10% e in termini reali (al netto dell’inflazione) tra il 6 ed il 7%.
Facendo riferimento ad un’interessante analisi condotta dal Prof. Ruggero Bertelli, in un orizzonte temporale di 20 anni, gli unici risparmiatori che nell’ultimo secolo hanno saputo preservare ed incrementare il proprio patrimonio, in termini reali, sono stati proprio quelli che, con costanza, hanno detenuto il proprio investimento sui mercati azionari diversificati. Viceversa, chi ha scelto il conto corrente o le obbligazioni, in molti casi, è incorso in perdite significative.
Quindi, l’investitore in azioni è l’unico ad aver rivalutato il proprio patrimonio in un orizzonte temporale di 20 anni…
Ad un patto però!
Ossia, che abbia deciso PRIMA cosa fare durante i periodi di turbolenza e di euforia dei mercati, evitando comportamenti irrazionali, dettati dell’emotività, nel durante.
Infatti, come dimostrano le analisi di Dalbar e gli innumerevoli studi condotti sul comportamento degli investitori (limitandomi a ricordare quello relativo al caso eclatante del Magellan Fund, di cui ho già trattato nei precedenti articoli), l’iperattivismo penalizza nella gran parte dei casi le performance.
In altri termini, cercare di predire, con la sfera di cristallo, come si muoveranno i mercati, comporta scelte che il più delle volte saranno autolesioniste.
Da queste considerazioni ne deriva un consiglio spassionato
Diffidiamo delle mode del momento, filtriamo le notizie che quotidianamente reperiamo, investiamo subito ed in maniera pianificata i nostri risparmi, effettuando aggiuntivi non appena ne abbiamo la possibilità.
Infatti, sappiamo della pericolosità del market-timing e del valore importantissimo del fattore Tempo, il miglior alleato per ottenere rendimenti senza esporsi a rischi.
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
E se invece di essere prossimi ad un crollo fossimo alla vigilia dei “ruggenti Anni Venti”?
Secondo Stefano Volpato, Direttore Commerciale di Banca Mediolanum, ci sono cinque motivi che inducono a credere in un decennio di grande crescita economico-finanziaria.
Il primo è il concetto di molla. Il mondo intero è stato per quasi 18 mesicompresso come una molla, impossibilitato a consumare. E una mollasi carica in funzione di due variabili: la forza di compressione e il tempo.
E queste due variabili sono entrambe presenti.
Il secondo driver è la digitalizzazione. Il consumatore, con le restrizioni legate alla pandemia, è diventato digitale, completando la sua evoluzione tecnologica.
Il terzo aspetto è il costo del denaro: oggi il denaro a debito ha un costo bassissimo e questo favorisce l’economia.
Il quarto motivo è l’innovazione. Questi mesi sono stati esplosivi per brevetti e innovazioni. E l’innovazione è la base del consumo.
Infine, il quinto elemento è il fatto che il mondo ha, attualmente, il più importante piano di sostegno finanziario che sia mai stato realizzato.
Conclusione: siamo sicuramente di fronte ai ruggenti Anni Venti. Il risparmiatore che dispone di liquidità sul proprio conto conto corrente non può non essere attratto da questa situazione.
Anche il noto economista Alan Friedman è dello stesso parere.
Egli afferma che ci sono condizioni per raggiungere, nella prossima decade, una crescita seria e sostenibile, negli Stati Uniti, in Italia, così come in tutta l’Eurozona.
In altre parole, potremmo trovarci all’alba un Super Boom in gran parte dell’Occidente, un periodo di creazione di nuovi posti di lavoro correlati a nuovi investimenti in infrastrutture.
Tutto questo anche grazie ad una spesa pubblica enorme, senza precedenti da parte dei governi, al rialzo della domanda da parte dei consumatori, a lungo forzatamente repressa, unitamente alle nuove opportunità offerte dallo sviluppo dell’economia green e digitale.
COME TRASFORMARE IL SENTIMENTO DELLA “PAURA” IN COMPORTAMENTI VIRTUOSI
Se dal punto di vista degli investimenti si sono forniti spunti operativi per vincere la paura di perdere, evitando errori comportamentali e permettendo ai nostri risparmi di crescere nel tempo, c’è un altro ambito, troppo spesso trascurato, che deve essere preso in seria considerazione.
La PAURA può condurre a comportamenti virtuosi nel momento in cui ci fa realmente riflettere su accadimenti molto gravi, non controllabili o pronosticabili, spingendoci ad attuare scelte utili e necessarie.
Mi riferisco, per fare dei semplici esempi, certamente non esaustivi, a queste situazioni, potenzialmente devastanti per la sorte delle nostre famiglie:
- la morte di uno dei genitori portatore di reddito in una famiglia in cui sono ancora presenti figli minorenni, il cui futuro e le cui opportunità sono legate alle possibilità economiche da loro garantite (studi universitari, aiuti per intraprendere percorsi professionali o di altra natura importanti…);
- l’invalidità permanente, conseguente ad un grave infortunio e/o ad una malattia, che impedisce non solo di poter produrre reddito per chi ne è colpito, ma ne moltiplica i costi per cure, analisi, terapie;
- l’insorgere di non-autosufficienze gravi, con la conseguente necessità di avvalersi di strutture sanitarie in grado di prendersi cura dei famigliari colpiti da questi eventi imprevedibili.
Come dobbiamo comportarci per far fronte a questi imprevisti?
Parlarne con un professionista del settore è fondamentale, per poter liberare risorse finanziarie e guadagnare in serenità.
CONCLUSIONI
- La PAURA, nel campo degli investimenti, è un sentimento da controllare ed arginare mediante la consulenza professionale di persone in grado di decidere con noi dove vogliamo arrivare (obiettivi), togliendoci lo stress del viaggio. Disciplina e idee chiare eviteranno gli errori che la nostra emotività ci induce a commettere (market-timing).
- Non permettiamo che la “timidezza”, causata dai fallimenti del passato, faccia perdere le opportunità offerte dai mercati rialzisti più importanti.
- Evitiamo di dare eccessivo peso al timore che dopo una crescita debba necessariamente seguire una fase di calo. Questo atteggiamento ci precluderebbe di prendere a pieno il beneficio offerto dalle fasi di rialzo dei mercati, che sono di gran lunga superiori e di maggior durata rispetto a quelle di ribasso.
- Infine, ma non ultimo per importanza, individuiamo i rischi che possono colpire le nostre famiglie, distruggendone i progetti, e parliamone con un professionista del settore per rimuoverne totalmente il rischio finanziario.
Pier Paolo Abbà