L’Intelligenza Artificiale sostituirà il consulente finanziario?

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Le società finanziarie che guardano con interesse ai chatbot sono ormai numerose, soprattutto dopo il successo di ChatGpt, il software lanciato dalla società OpenAI che risponde per iscritto a qualunque domanda. E a me ne viene in mente una molto semplice: l’intelligenza artificiale sarà il consulente finanziario del futuro? Beh, se guardiamo i dati pubblicati da Cornerstone Advisors, nel 2023 la percentuale di società finanziarie statunitensi che ha sviluppato un chatbot è salita al 18% dall’8% del 2022.

Opportunità ma anche rischi

Niente da dire sulle opportunità e i lati positivi legati alla presenza dei chatbot, ma non bisogna dimenticare nemmeno i rischi a cui potremmo andare incontro. L’adozione su larga scala dell’Intelligenza Artificiale renderà tutto più complesso, ma sopratutto serviranno autorizzazioni e adeguamenti normativi. Ecco perché la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense ha avviato una consultazione pubblica sulla “gamification” degli investimenti, messa in atto attraverso app e robo-advisor. In un settore iper regolamentato come quello finanziario, bisogna assolutamente inquadrare una situazione del genere a livello legale. A destare domande, inoltre, c’è anche il problema della privacy, oltre a quello delle responsabilità. Per esempio, di fronte a risposte sbagliate da parte del chatbot, di chi è la responsabilità?

Il caso BloombergGPT

Bloomberg, per esempio, ha creato BloombergGpt, un modello di intelligenza artificiale generativa, simile a ChatGpt, per il settore della finanza. Il chatbot aiuterà Bloomberg a migliorare le attività di ricerca finanziaria esistenti, come l’analisi dei dati, le fluttuazioni sulle borse, la classificazione delle notizie e la risposta alle domande degli addetti ai lavori. Sbloccherà inoltre nuove opportunità per il cosiddetto “marshalling” di grandi quantità di dati, ossia della trasformazione delle informazioni ottenute in indicazioni per il mercato, in ottica previsionale.

BloombergGpt può gestire circa 700 miliardi di inferenze, risposte fattuali su domande inerenti il settore. “Oltre ai motivi conosciuti per cui i modelli linguistici di grandi dimensioni sono così interessanti, vediamo tanti altri casi di utilizzo di BloombergGpt”, ha dichiarato Shawn Edwards, Chief Technology Officer di Bloomberg. “Il chatbot ci consentirà di affrontare nuove sfide, costruire applicazioni dedicate e superare gli attuali modelli di risposta alle domande finanziarie, così da dare un vantaggio ai nostri clienti”.

Ad oggi, tuttavia, i chatbot sembrano ancora lontani dal poter essere i prossimi colleghi digitali dei consulenti finanziari umani, soprattutto perché, anche nel caso diventassero super affidabili mancherebbero sempre di un aspetto fondamentale: la gestione emotiva del cliente. E rispetto a questo, niente potrà mai sostituire l’essere umano.

Umberto Macchi, 18 aprile 2023

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