Il 5 dicembre del 2000 il Daily mail scriveva che “Internet potrebbe essere solo una moda passeggera, milioni di persone rinunceranno ad utilizzarlo”.
21 anni dopo internet è diventato parte integrante della nostra vita, una innovazione di cui ai tempi non era evidentemente ancora chiara la sua utilità pratica e concreta.
La storia si ripete, insegna e ci racconta di come quello che non capiamo non necessariamente è inutile. Ecco che diventa fondamentale chiarirne gli utilizzi e la concreta convenienza. I campi di applicazione della blockchain, rete su cui si basano gli NFT, si stanno rivelando sempre più essere infiniti.
Dove non arrivano le criptovalute, le stablecoin ed i token fungibili arrivano i token NFT.
Gli NFT, certificati registrati che attestano l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale, stanno diventando famosi per la tokenizzazione anche di asset nel mondo reale.
Gli ambiti di applicazione per ora spaziano dalle opere d’arte, all’immobiliare, fino ai francobolli e agli oggetti rari da collezionare e sono utilizzati anche per dimostrare che qualcuno possiede un dato diritto su di un dato terreno, un’auto, un appartamento o qualsiasi altro bene fisico.
Un altro importante settore d’applicazione degli NFT di cui si sta cercando di esplorare appieno le potenziali applicazioni è l’elaborazione di un sistema di Identità Digitale e l’archivio di dati di identificazione. Gli NFT, infatti, potrebbero digitalizzare le nostre informazioni personali e darci un maggiore controllo sui nostri dati, oltre a consentirci di sfruttarne il valore economico intrinseco. Con il tempo l’hype si placherà lasciando spazio ad applicazioni potenzialmente quotidiane per diventare uno strumento pratico, che potrà entrare nelle nostre vite come appunto quella di diventare una sorta di carta d’identità digitale.
Anche la possibilità di collegare in un unico NFT il contenuto digitale, la proprietà del contenuto e l’identità del suo autore potrebbe rappresentare una grande rivoluzione in quanto risolverebbe le problematiche relative alle fake news e incentiverebbe una più chiara responsabilità degli autori di contenuti digitali portando così ad un grande valore aggiunto anche a livello sociale.
Gli artisti invece possono godere di un grande impatto dagli NFT permettendogli di vendere qualcosa oggi, ma continuare a guadagnare anche domani in quanto gli NFT possono guadagnare sia al momento della vendita sia ogni volta che quel bene viene rivenduto.
Nel contratto degli NFT (uno smart contract), infatti, può essere inserita una clausola che specifica la percentuale da riconoscere all’autore per ogni vendita. Di solito varia tra il 2,5 al 10% del prezzo di vendita. Si crea così un mercato secondario degli NFT, nel quale le quotazioni delle opere seguono la legge della domanda e dell’offerta in cui una percentuale del prezzo di vendita torna all’autore.
Le applicazioni possono essere pressoché illimitate, ma la scarsa diffusione della tecnologia al momento è dovuta alla carenza di sistemi in grado di concepire, progettare e realizzare queste applicazioni e soprattutto la bassa comprensione di cosa siano e quali possano essere, concretamente gli NFT insieme ad una semplice e chiara interfaccia per diffonderne l’utilizzo.
A questo proposito conoscere, dopo aver visto cosa sono gli NFT, la differenza tra criptovalute e criptotoken può aiutare a rendere più chiaro il ruolo fondamentale che questa tecnologia può sviluppare.
Che differenza c’è tra Criptovaluta e Criptotoken?
Entrambe sono unità di valore, accettate da una rete, vengono conservati in portafogli digitali ed entrambe fanno parte della blockchain, quello che le distingue è il modo in cui queste interagiscono con la blockchain e la loro replicabilità.
Il Criptotoken è un gettone virtuale il cui valore viene stabilito da chi lo emette e che possiede un valore solo entro quel determinato contesto. Come per esempio un coupon di sconto Coop, il coupon avrà valore solo all’interno del contesto di chi l’ha erogato, quindi i punti vendita coop, oppure più semplicemente come le fiches dei casinò. Inoltre, i token consentono a chi li progetta di deciderne lo scopo, il contenuto e le conseguenze. I token vengono creati su blockchain esistenti e non sono minabili.
Acquistando la proprietà di un NFT per esempio ci si assicura della sua non replicabilità e quindi, la sua unicità. La transazione è di tipo one-to-one ed il possessore è unico e solo. Per essere ancor più chiari, ogni NFT ha una propria identità digitale garantita da un codice. Inoltre, gli NFT hanno un proprio valore negoziale ma non fungono da mezzo di scambio, perciò si distinguono dalle coin non assumendo la forma di valuta, potendo così escludere l’applicabilità del regime di imponibilità ai fini IRPEF della valuta estera e di valuta virtuale.
Le criptovalute funzionano con una loro blockchain indipendente, e possono essere minati, ovvero ricavati attraverso l’elaborazione dei dati tramite computer. Ad esempio Ether, la criptovaluta di Ethereum, nasce con la funzione di moneta, alternativa pura alla moneta ed in quanto tale, è sottoposta alla vigilanza delle autorità nazionali competenti, come la Consob in Italia, l’ESMA in UE e la Security Exchange Commission negli Stati Uniti e la sua detenzione è oggetto di denuncia in dichiarazione dei redditi. A differenza degli NFT questi asset sono fungibili, il che significa che possono essere sostituiti o scambiati con un altro identico dello stesso valore, proprio come una banconota.
Infine, tra le principali differenze tra token e criptovalute è che il token, in quanto unità di valore, è un concetto che può rientrare nelle criptovalute (Payment Tokens), ma non viceversa.
Una curiosità lessicale: mentre il calcolo computazionale delle cryptovalute viene chiamato estrazione o mining, quello dei cryptotoken è chiamato conio o minting.
Volete un esempio di quanto questa tecnologia possa smuovere capitali ingenti e comprendere così il motivo per cui non solo i collezionisti ma anche tanti investitori stanno iniziando ad interessarsi al settore?
Nel primo trimestre del 2021 sono già stati spesi più di 2 miliardi di dollari in NFT, un aumento di circa il 2.100% rispetto al quarto trimestre del 2020. Durante il quale, tra ottobre e dicembre 2020, erano stati venduti 93 milioni di dollari di NFT. Una cifra record coincisa con l’ingresso di nuovi investitori nel mercato. Secondo NonFungible.com, ci sono stati 73mila acquirenti e 33mila venditori di NFT nel primo trimestre di quest’anno. Questa disparità ha contribuito a far aumentare i prezzi.
Ecco, infine, la classifica dei 10 NFT più costosi di sempre venduti singolarmente:
1. Everydays: The First 5000 Days: $ 69.346.250
Il 1 ° maggio 2007, Mike Winkelmann, artista digitale noto come Beeple, ha pubblicato online un’opera d’arte. Ha fatto la stessa cosa il giorno successivo e quello dopo ancora e via così creando e pubblicando un’immagine digitale nuova di zecca ogni singolo giorno. Per tredici anni e mezzo. Ora tutti quei pezzi sono stati riuniti in quest’opera. Il monumentale collage digitale, partito da una valutazione di $ 100, ha raggiunto in pochi giorni la strabiliante cifra di $ 69.346.250 ed entra nella storia come la prima opera d’arte puramente digitale mai offerta da Christie’s.
2. CryptoPunk #7523: $11.75 milioni
I CryptoPunk sono immagini pixellate, considerate i “rolex” degli NFT in quanto rappresentano uno “status” simbolo di ricchezza. Create 10.000 copie uniche nel 2017 e regalate ai tempi, ora valgono miliardi. Alcune sono più rare di altre. Questo raggiunge il suo record in quanto fa parte della più rara categoria con la carnagione blu, solo 9 “alien”, l’unico avatar con una mascherina sul viso, soprannominato “Covid Alien”.
3. Horny Copia 721: $10.062.786
Horny Copia 721, secondo il suo acquirente Pierre E. Madskem, vuole essere la testimonianza della complessità della proprietà e di come il denaro, e quindi il valore, non sia altro che un costrutto teorico concordato collettivamente per consentirci di accumulare ricchezza sottraendola ad altri che pensano di poter fare soldi. Secondo la sua opinione gli NFT hanno il potere di trasformare l’intero sistema economico e la fotografia di una fotografia di un disegno di denaro del Monopoli non è un atto di sfida, ma un omaggio al momento storico di questo movimento. La caratteristica che lo rende unico è che risulta essere l’immagine di una immagine ed è la prima volta che un NFT punta ad un altro NFT che è stato coniato, messo all’asta e venduto.
4. CryptoPunk #3100 $7.58 milioni
La caratteristica che lo rende così raro: il far parte di uno dei rari 9 punk alieni su 10.000 e tra i 406 che indossano la bandana
5. CryptoPunk #7804: $7.57 Milioni
Le caratteristiche che lo rendono raro sono ancora una volta la categoria degli “alieni” con la carnagione blu, è uno dei 254 punks che indossano un cappellino, uno dei 317 punks che hanno la pipa e l’unico dei 9 alieni che possiede questi due accessori.
6. CrossRoads: $ 6.6 milioni
Opera creata, come la prima in classifica, dal crypto artista americano Beeple (https://twitter.com/i/status/1364745727889530883) CrossRoads è un video di 10 secondi raffigurante un enorme Donald Trump nudo ricoperto di scritte (offensive) creata in seguito alla sua perdita alle presidenziali.
7. Ocean Front: $ 6 milioni
Sempre Beeple ha venduto la sua opera per sensibilizzare e parlare dell’attuale sfida del cambiamento climatico della terra. L’immagine presenta un albero seduto su un’immagine di rimorchi e container che si trovano su una piattaforma sul fondo dell’oceano. Il ricavato della vendita è stato donato alla Fondazione The Open Earth, organizzazione senza scopo di lucro che raccoglie fondi per sviluppare un’infrastruttura digitale aperta ed innovativa per una migliore gestione del pianeta Terra aiutando a monitorare in modo trasparente i progressi globali sull’accordo di Parigi ed evitare il rischio esistenziale del cambiamento climatico “.
8. Crypto Punk #5217: $5.45 Milioni
La sua caratteristica consiste nell’appartenere alla rara categoria dei non umani, “APE”, uno dei 169 su 10.000 ad indossare una collana d’oro ed uno dei 419 ad indossare un berretto di lana.
9. Codice sorgente del World Wide Web: $5.43 milioni
Il codice con cui è stato crato il World Wide Web, la nascita della rete che ha cambiato il mondo, è stato venduto dal suo ideatore, lo scienziato informatico Tim Berners-Lee. L’NFT si compone da 4 parti: una serie di timestamp originali contenenti il codice sorgente, un video di 30 minuti in cui Berners-Lee ha riporta l’intero processo di creazione del codice; una lettera in cui Tim riflette sul processo di creazione ed un poster digitale del codice firmato.
10. Stay Free (Edward Snowden): $ 5.4 milioni
L’opera raffigura un autoritratto di Snowden, intitolato Stay Free (“resta libero”), la celebre “gola profonda del Datagate”. È composto dai documenti della sentenza del tribunale che nel 2013 lo ha riconosciuto colpevole per aver svelato i programmi di sorveglianza di massa della NASA risultati illegali e portati da lui all’attenzione pubblica. Il ricavato non andrà a Snowden, ma alla Freedom of the Press Foundation, non profit i cui principali obiettivi sono la difesa della libertà di parola e di stampa ed il supporto alla difesa sia legale che informatica dei giornalisti oppressi dai governi.
Deborah Ullasci