Cybersecurity

Allarme Cybersecurity, computer e smartphone assediati da troian e virus

Nel mirino attacchi di phishing e password inefficaci. Per i ladri digitali il malloppo supera già il mezzo miliardo

haker © Sora Shimazaki e pixelshot tramite Canva.com
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Che gli italiani poco sappiano di intelligenza artificiale non è una novità, ma ora dobbiamo ingoiare un altro boccone amaro. Un dipendente su due delle pmi del nostro Paese non è in grado di riconoscere una mail fraudolenta. Una mancanza che espone le aziende a un elevato rischio sul fronte della sicurezza informatica.

La stima si riferisce ai dipendenti delle piccole e medie imprese, quelle che costituiscono la spina dorsale del made in Italy. Per avere una idea del problema, si calcola che – considerando gli ultimi tre anni – quasi la metà delle pmi italiane (47%) ha dovuto gestire un evento critico, che nel 20% dei casi si è ripetuto.

Tutto questo molto spesso ha comportato una riduzione della produttività. Ed è Improbabile pensare che il quadro cambi di molto al crescere delle dimensioni aziendali. Anche se certamente va detto che i grandi gruppi sono dotati di sistemi di difesa molto più efficaci delle piccole realtà.

Non solo, prosegue lo studio curato dall’Osservatorio Asus Business realizzato in collaborazione con Research Dogma, se da un lato oltre otto Pmi su dieci (83%) sono consapevoli che la cybersicurezza rivesta una priorità, a conti fatti solo poco della metà investe per dotarsi di strumenti e strategie di difesa adeguati (55%).

 Secondo l’Osservatorio, l’83% delle PMI riconosce la sicurezza informatica come una priorità strategica, ma solo il 55% ha adottato strumenti e strategie adeguate a proteggere dati e sistemi aziendali. Ma il dato più preoccupante è che nel 15% delle aziende, i dipendenti stessi hanno aggravato l’emergenza.

Gli errori vanno da quelli relativi all’utilizzo degli strumenti informatici alla mancanza di attenzione appunto agli attacchi di phishing (51%) fino alla gestione inefficace delle password. Un ulteriore fattore di vulnerabilità si nasconde poi nello smartworking, quando si utilizza una connessione domestica non protetta.

Fonte: Osservatorio Asus Business
Fonte: Osservatorio Asus Business

 

Più in generale questa ignoranza informatica diffusa sta costando cara sia al Paese mentre affronta la sfida dei nuovi sistemi di pagamento e delle criptovalute sia ai cittadini. Secondo le elaborazioni della Fabi, il principale sindacato dei bancari guidato da Lando Maria Sileoni,  supera infatti il mezzo miliardo il valore del malloppo sottratto agli italiani negli ultimi tre anni dai ladri digitali.

A rivestire la parte di maggior peso sono proprio le truffe online che, oltre a fare un balzo del 25% nel numero, hanno totalizzato 181 milioni (+58%). Non solo se tra il 2022 e il 2023, l’incremento era stato
di 22,7 milioni  (+19,9%), tra il 2023 e il 2024 il salto è raddoppiato a 43,8 milioni (+31,9%). Le sole frodi informatiche sono passate da 38,5 milioni nel 2022 a 48,1 milioni nel 2024 (+25%), con un incremento di 1,6 milioni.

Il fenomeno è peraltro destinato a crescere ancora, spinto da un utilizzo sempre più diffuso degli strumenti di pagamento digitali. Gli italiani, infatti, ricorrono sempre meno al contante per saldare i propri acquisti e fare fronte alle necessità di casa:

  • tra il 2020 e il 2024, l’importo complessivo dei bonifici è cresciuto del 55,2%, passando da 11.300 miliardi di euro a 17.600 miliardi, mentre il numero di operazioni è salito del 49,1% (da 2,36 milioni a 3,52 milioni). I bonifici automatizzati sono aumentati del 68,9% in valore e del 61,7% in numero di transazioni.
  • Forte crescita anche per le carte di debito: tra il 2020 e il 2024, l’importo complessivo è aumentato dell’85,7% (da 139,6 miliardi a 259,3 miliardi, mentre le operazioni sono più che raddoppiate (+132,1%). Una tendenza che si conferma anche nell’ultimo anno, con un incremento del 2% negli importi dei bonifici e del 9,2% nei pagamenti con carte.

Per approfondire leggi anche:

“La crescita costante delle truffe online e delle frodi informatiche è un segnale preoccupante che non possiamo ignorare. Le organizzazioni criminali stanno diventando sempre più sofisticate nello sfruttare le vulnerabilità digitali, approfittando della digitalizzazione dei servizi finanziari e della maggiore esposizione degli utenti ai rischi online”, avverte Sileoni. Il sindacalista, dopo aver ricordato l’importante ruolo che riveste chi lavora nelle filiali delle nostre banche,  chiede alle istituzioni finanziarie di rafforzare le misure di sicurezza. 

Fonte: Fabi
Fonte: Fabi

In ogni caso è necessario “uno sforzo corale tra istituzioni, banche e autorità per arginare il problema e sensibilizzare i cittadini”, conclude il capo della Fabi ricordando la guida “Attenti al lupo online”, un vademecum, pensato per aiutare i cittadini nell’ambito della campagna di educazione finanziaria lanciata in occasione della Global Money Week dell’Ocse.

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