Se al bar o nei negozio, al ristorante o al mercato non ci sarà da stupirsi se ci mostreranno l’iPhone al momento di pagare il caffè, le scarpe o la frutta acquistata. Apple ha infatti trasformato il suo telefonino anche in un Pos, acronimo inglese di “Point Of Sale”, offrendo così un’alternativa di pagamento anche agli esercenti italiani.
Il servizio si chiama Tap to Pay, si integra nel sistema operativo iOs ed è a disposizione degli sviluppatori che si dilettano a creare App di pagamento. E, soprattutto, Tap to Pay è un servizio gratuito e tutte le sue transazioni sono criptate.
Insomma Apple, mentre cerca una soluzione con Gemini o ChatGpt per crescere nell’intelligenza artificiale, lancia il guanto di sfida al sistema Pos, che invece applica un canone di utilizzo mensile compreso tra gli 8-9 euro ai commercianti. Evidente l’obiettivo di Cupertino di mandare in pensione la classica macchinetta.
Per la precisione Tap to Pay abilita il melafonino a ricevere pagamenti contacless, quindi con tecnologia Nfc. E funziona con la gran parte delle carte di debito e di credito: da Mastercard o Visa comprese quelle di norma più “elitarie” come Diners o American Express.
Tap to Pay nella sua filosofia è quindi speculare e complementare ad Apple Pay, il servizio che da anni consente ai seguaci di Apple di fare shopping sia online sia al supermercato o nei negozi fisici, con un click sul cellulare anche senza più ricorrere a servizi alla Mela come PayPal o Klarna.
Il servizio non è però disponibile su iPad nè permette, perlomeno al momento, di scambiarsi denaro tra amici o comunque tra privati per piccole transazioni. Basti pensare a un libro o un oggetto di seconda mano, intercettato online.
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Nel frattempo sono arrivate le prime adesioni al servizio a Tap to Pay, tra cui Nexi e store online come quello di Moncler. Vedremo quale sarà il tasso di gradimento tra i commercianti.