Causa ed effetto.
Quante domande possiamo farci nel contesto in cui viviamo cercando di determinare cosa rappresenti la causa e cosa rappresenti l’effetto di ciò che sta avvenendo?
La pandemia, ad esempio, è causata da un laboratorio poco controllato in Cina o è l’effetto di una serie innumerevole di errori più o meno voluti?
E il conflitto tra Russia ed Ucraina? E’ causato dall’arrogante presa di posizione di Putin o è l’effetto di una serie continua di provocazioni dettate dalla presenza di militari della NATO che per anni hanno svolto esercitazioni proprio ai confini con la Russia?
E la tensione sempre crescente tra Corea del Nord e Corea del Sud? E’ causata dalla follia di un esaltato o è l’effetto di una reiterata esercitazione militare che sudcoreani e statunitensi continuano a fare all’altezza del 36°parallelo?
E l’inflazione? E’ l’effetto di anni, di politiche economiche sconsiderate da parte di quei banchieri centrali (gli stessi che oggi tentano di combatterla) troppo disponibili ad alimentare i mercati con tassi negativi ed enormi masse di liquidità, oppure è la causa di un nuovo ordine economico che si sta disegnando con sempre più forza all’orizzonte?
Causa ed effetto.
Basta cambiare prospettiva ed ogni elemento di ognuna delle vicende che stiamo raccontando in questi mesi impone nuove interpretazioni e nuovi punti di vista.
Così Putin per alcuni è carnefice, per altri difensore di una patria che vorrebbe ricostruire.
Kim Jong-un passa dall’essere un bambino capriccioso con le armi atomiche da usare come giocattolo, al capo di stato intenzionato a difendere i propri confini.
E Powell? Il Governatore della Federal Reserve è il più grosso strenuo difensore dell’economia contro un’inflazione sempre crescente (effetto), oppure ne è stato la causa dichiarando più volte nel passato di non temerla e di poterla tenere sotto controllo?
E poi c’è l’Europa. Qui cause ed effetti si sovrappongono diventando quasi irriconoscibili. Gli effetti di una crisi d’identità causano scelte di politica economica che hanno conseguenze deleterie su quell’unità in cui nessuno crede veramente.
Chi è causa del suo mal, pianga se stessa. L’Europa guarda al futuro con gli occhi miopi delle persone stanche, anziane, vecchie.
L’Europa è un Paese per vecchi. E’ il posto in cui ci sono più anziani al Mondo. L’Europa si affida a burocrati vecchi a cui non serve futuro, non ne hanno più bisogno. L’Europa si comporta come un vecchio il cui unico desiderio è quello di passare senza troppi affanni la giornata, tanto una in più o una in meno, cos’è che cambia?
L’Europa è stantia, egoista come sono egoisti i vecchi ed è causa del suo male. Così, senza il punto di equilibrio che il Vecchio Continente ha sempre rappresentato nella storia (causa), tutte le piccole fiammelle che covavano sotto la cenere sembrano trovare vigore su una scena che non vedevano l’ora di calcare (effetto).
E’ per questo che sembra tutto folle, che di colpo sembrano tutti pazzi. Biden, Zelens’kyj, Putin, Xi Jinping, la Lagarde appaiono come icone della follia. Sono incapaci di rappresentare il pensiero comune di noi, comuni mortali, che non riusciamo a comprendere come si possa arrivare a tanto, come coloro che, comandano il mondo, possano essere tanto folli da dire e fare cose che chiunque di noi non farebbe e non direbbe.
Qual è la causa e qual è l’effetto? Cosa ci sfugge? Ma questi qui, hanno veramente voglia di distruggere il mondo? Nel dubbio, se loro sono la causa, se agenzie di rating troppo accomodanti col sistema attaccano preventivamente un Paese come l’Italia, se tutto quello che abbiamo scritto ci lascia perplessi e dubitativi, noi dovremmo essere l’effetto e prenderli a calci nel sedere.
Provate ad immaginarla. Una lunga fila di persone come me, come voi, sempre dedite al lavoro e alla vita di tutti i giorni, che passi in rassegna questi signori lungo un immaginario diametro del pianeta. Un calcio dietro l’altro. E se non bastasse un giro del mondo, facciamogliene fare un altro ed un altro ancora. Finchè sarà necessario.
Ma riappropriamoci di noi stessi, delle nostre vite, e del nostro futuro.
La storia ci insegna che non vincono i pazzi, ma vinciamo noi, gente normale. Siamo in tanti, loro sono quattro gatti…
Leopoldo Gasbarro