Delega Fiscale, cosa c’è e cosa manca alla “riforma epocale”

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E’ l’ora della Delega FIscale.

In un Paese dove gli oneri fiscali raggiungono condizioni insostenibili per alcuni, di assoluto privilegio per altri e di totale di indifferenza per altri ancora, molto sta per cambiare grazie alla nuova Delega Fiscale.

L’approvazione definitiva è arrivata ieri dalla Camera.

I voti favorevoli sono stati 184, i contrari 85, ai voti della maggioranza si sono aggiunti anche quelli del Terzo Polo.

Soddisfazione nel gruppo di maggioranza, naturalmente a cominciare dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. che ha definito, quella della Delega FIscale, una riforma storica. Sottolineando, a suo avviso, come ci siano meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci.

Ma vediamo un po’ nel dettaglio cosa cambierà per i contribuenti con questa nuova legge.

Saranno tre le aliquote progressive, non è prevista la flat tax  incrementale, ma i lavoratori dipendenti pero’ potranno godere di una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.

Rivisti i termini di applicazione dell’IVA.  Ridisegnate le norme che disciplinano le operazioni esenti, anche individuando quelle per le quali i contribuenti possono optare per l’imponibilità, in conformità ai criteri posti dalla normativa dell’Unione europea.Razionalizzato anche il numero e la misura delle aliquote dell’IVA secondo i criteri Ue al fine di prevedere una tendenziale omogeneizzazione del trattamento per beni e servizi similari.  Si va inoltre verso il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive con priorità per le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni, e istituire una sovrimposta.

Per i redditi da lavoro autonomi il testo approvato prevede una migliore distribuzione del carico fiscale. Soprattutto un’adozione corretta di versamenti periodici anche su base mensile favoriscono un minor peso finanziario garantito dalla possibile mensilizzazione dei pagamenti che aiuta il contribuente a pianificare meglio le proprie uscite fiscali. Tutto questo favorito anche e soprattutto dall’ utilizzo di un rapporto interbancario diretto (Rid), ovvero uno strumento di pagamento elettronico che può essere programmato nel tempo sia dal punto di vista della frequenza, che degli importi da pagare.

Per partite iva e Pmi arriva il concordato preventivo biennale. Il fisco calcolerà gli importo dovuti ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni Irpef e otterrà la certezza di quanto deve pagare.

La cedolare secca viene estesa anche ai redditi da locazione di immobili adibiti a uso diverso da quello residenziale dove il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa, arte o una professione.

Si ricerca, inoltre,  un maggior dialogo con i contribuenti tanto da stabilire per legge un alleggerimento delle sanzioni penali relative soprattutto al reato di dichiarazioni infedeli nel caso in cui il contribuente abbia un comportamento collaborativo con l’Ente preposto alle verifiche.

A leggerla insomma le novvità sembrano coerenti con i presupposti. Si tratta ora soltanto di verificare se tra il dire (legge) ed il fare (applicazione) non ci sia di mezzo un mare (burocrazia) che renda difficile l’applicazione della legge e la renda meno efficacie rispetto alla sua reale potenzialità

Redazione 5 agosto 2023

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