Commenti all'articolo Allarme previdenza: gli effetti demografici impongono scelte forti e consapevoli
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Gold
21 Gennaio 2023, 20:20 20:20
Come minimo si dovrebbe ampliare la quota di deducibilità da 5.164,57€ di contributi ad almeno 15.000 altrimenti non integri un bel nulla ed è solo denaro sprecato.
I fondi pensione devono essere a capitale garantito, sennò stiamo freschi: se fallisce deve intervenire sempre lo Stato a salvare il… privato e i rendimenti dei fondi pensioni non devono essere tassati.
Infine il datore di lavoro deve pagare almeno quanto il privato (cioè se il privato decide di versare 6.000€ il datore di lavoro deve versarne altri 6.000) ovviamente entro il 50% del limite di deducibilità previsto (massimo 7.500€ dunque).
trentenne incazzato
21 Gennaio 2023, 17:03 17:03
Benvenuti in Italia dove i giovani per lavorare devono imparare un’altra lingua e andarsene all’estero perchè non si possono toccare i privilegi dei vecchi che in maggioranza votano perchè tutto ciò non cambi mai. L’unico paese d’Europa che dagli anni 90 ad oggi ha diminuito la media degli stipendi oltre che ad averli tra i più bassi. Un grande paese di vecchi imprenditori che pensano unicamente alle loro tasche, ma poi la colpa è dei giovani che non vogliono fare un cazz0, peccato che l’età media in Italia ormai sia alla soglia dei 50anni.
Un paese di vecchi è destinato a morire.
Alessandro
21 Gennaio 2023, 17:03 17:03
Condivido la necessità di incrementare l’occupazione giovanile regolare e adeguatamente retribuita, ma al fine di verificare la sostenibilità della previdenza è necessario distinguere come fa Brambilla, vox clamantis in deserto, la previdenza vera, pagata con i contributi, da quella in cui la componente assistenziale e sociale è determinante. Fare di tutta l’erba un fascio crea confusione e si ricercano inaccettabili riequilibri all’interno del comparto, mentre lo squilibrio dovrebbe essere posto chiaramente a carico della fiscalità ed evidenziato come spesa sociale e non previdenziale.
Come minimo si dovrebbe ampliare la quota di deducibilità da 5.164,57€ di contributi ad almeno 15.000 altrimenti non integri un bel nulla ed è solo denaro sprecato.
I fondi pensione devono essere a capitale garantito, sennò stiamo freschi: se fallisce deve intervenire sempre lo Stato a salvare il… privato e i rendimenti dei fondi pensioni non devono essere tassati.
Infine il datore di lavoro deve pagare almeno quanto il privato (cioè se il privato decide di versare 6.000€ il datore di lavoro deve versarne altri 6.000) ovviamente entro il 50% del limite di deducibilità previsto (massimo 7.500€ dunque).
Benvenuti in Italia dove i giovani per lavorare devono imparare un’altra lingua e andarsene all’estero perchè non si possono toccare i privilegi dei vecchi che in maggioranza votano perchè tutto ciò non cambi mai. L’unico paese d’Europa che dagli anni 90 ad oggi ha diminuito la media degli stipendi oltre che ad averli tra i più bassi. Un grande paese di vecchi imprenditori che pensano unicamente alle loro tasche, ma poi la colpa è dei giovani che non vogliono fare un cazz0, peccato che l’età media in Italia ormai sia alla soglia dei 50anni.
Un paese di vecchi è destinato a morire.
Condivido la necessità di incrementare l’occupazione giovanile regolare e adeguatamente retribuita, ma al fine di verificare la sostenibilità della previdenza è necessario distinguere come fa Brambilla, vox clamantis in deserto, la previdenza vera, pagata con i contributi, da quella in cui la componente assistenziale e sociale è determinante. Fare di tutta l’erba un fascio crea confusione e si ricercano inaccettabili riequilibri all’interno del comparto, mentre lo squilibrio dovrebbe essere posto chiaramente a carico della fiscalità ed evidenziato come spesa sociale e non previdenziale.