“Ne resterà soltanto uno”. Forse stiamo esagerando riparafrasando il film “Highlander”. Non ne resterà soltanto uno ma di italiani nei prossimi anni ce ne saranno sempre meno. Come vediamo dalla ricerca riportata graficamente da Visual Capitalist, già nel 2050 saremo scesi già sotto la quota dei 52 milioni di abitanti. Nel 2075 saremo a 42 milioni e nel 2100 saremo ormai sotto la soglia dei 36 milioni.
I dati arrivano delle Nazioni Unite e dall’Istituto francese di studi demografici (INED).
Ma oltre a quello che accade nel nostro Paese vediamo anche ciò che si profila, in tema di cambiamenti demografici, a livello planetario.
La popolazione mondiale, che ora ammonta a ben 8 miliardi, è più che triplicata dalla metà del 20° secolo.
I paesi asiatici dell’India e della Cina sono in cima alla classifica dei paesi più popolosi del mondo da centinaia di anni. La Cina detiene attualmente il primo posto in questa lista. Ma si prevede che la popolazione dell’India supererà quella della Cina entro la fine dell’anno, raggiungendo infine un totale di 1,67 miliardi nel 2050.
È interessante notare che si stima che la popolazione della Nigeria raggiungerà i 375 milioni entro il 2050, quasi eguagliando la popolazione degli Stati Uniti. Nel 2022, la popolazione del paese africano era di circa 219 milioni. Questo picco previsto è in gran parte dovuto a un alto tasso di natalità e a un’economia in forte espansione e alla conseguente migrazione dalle zone rurali a quelle urbane .
Si prevede che diversi paesi del mondo vedranno diminuire la loro popolazione nei prossimi 30 anni. E la ragione principale di ciò: tassi di natalità estremamente bassi. La Corea del Sud, che ha il tasso di fertilità più basso del mondo , dovrebbe registrare un forte calo di quasi il 12% della sua popolazione che scenderà a 46 milioni entro il 2050.
Il cambiamento delle tendenze della popolazione mondiale come questo può porre sfide per le economie di tutto il mondo, come la carenza di manodopera, l’invecchiamento della popolazione e un crescente onere finanziario per le giovani generazioni.
La demografia è come una macchina del tempo. Ci permette di comprendere in anticipo ciò che sta avvenendo e soprattutto ciò che avverrà. Tornando all’Italia è evidente come il Paese stia invecchiando sempre più. Questo presuppone che anche il Paese si comporterà come una persona anziana. Abbasserà la sua voglia di sviluppo e si concentrerà sulla “preservazione” delle proprie ricchezze.
Ma sarebbe l’inizio della fine.
Leopoldo Gasbarro, 13 gennaio 2023