Non c’è solo la geopoliticaa ridisegnare i confini economici internazionali. Il vero elemento disruptive dei prossimi anni è traducibile con un unico termine: demografia.
Il benessere, le scoperte scientifiche, l’allungamaneto della vita media, l’invecchiamento sempre più gestibile dal punto di vista sanitario stanno cambiando e cambieranno sempre di più il futuro dei popoli in ogni parte del mondo.
Chi avrebbe mai immaginato solo qualche anno fa che la Cina avrebbe perso il primato di Paese più popoloso al mondo? Erano talmente tanti i cinesi, che gli organi di governo avevano deciso di operare il controllo delle nascite. Ma ora stanno facendo rapidamente marcia indietro.
Nessun Paese può permettersi di invecchiare troppo; men che meno la Cina.
Lo sappiamo bene in Italia dove stiamo già sperimentando gli effetti di politiche demografiche incoerenti ed incapaci di guardare al futuro con l’attenzione che le scienze demografiche avrebbero meritato.
Tutto questo inciderà violentemente sul mondo del lavoro, sui sistemi previdenziali, sulla ricchezza e sulla povertà di un Paese.
Qualche anno fa vidi l’intervista di una bambina cingalese. Era all’interno della sua casa, una piccola casa dove viveva con i suoi genitori ed altri 7 tra fratelli e sorelle.
La giornalista le chiese: “Quando sarai grande ti sposerai e farai tanti figli come la tua mamma?”. La risposta sottintendeva quello che sarebbe davvero accaduto: “Neanche a parlarne ” disse la ragazzina – “Voglio prima studiare, diventare medico, far carriera e poi se avrò tempo deciderò se fare un figlio”.
Si chiama benessere. E’ come l’oppio. L’oppio di un popolo che si adagia su sè stesso e smette di crescere e di sognare.
Succederà anche agli indiani prima o poi. Oggi si stanno godendo un primato che sono già destinati a perdere e con quello anche tanto altro.
Leopoldo Gasbarro, 17 aprile 2023