L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia sta destabilizzando i mercati. La fuga dal rischio sta alimentando vendite frenetiche sui mercati con alcuni settori maggiormente nel mirino delle vendite. Spicca in particolare il violento sell-off sulle banche con l’indice Euro Stoxx Banks arrivato a cedere oggi oltre l’8% portando in negativo il saldo da inizio anno per uno dei settori che aveva maggiormente cavalcato la prospettiva di tassi più alti.
Cosa stanno prezzando gli investitori?
L’invasione dell’Ucraina apre a diversi possibili sviluppi e molto dipenderà dal tipo di risposta che arriverà dai paesi Occidentali. Gli Stati Uniti e i loro alleati imporranno “gravi sanzioni” alla Russia dopo gli attacchi avviati da Putin e l’Europa, insieme alla Russia, rischia di essere il vero perdente in termini economici. In primo luogo per la nuova impennata dei prezzi di gas e petrolio, secondariamente per il rischio di effetti di secondo impatto sulla crescita.
Sviluppi che rischiano di mettere in deciso affanno la Bce, già alle prese con il delicato passaggio dagli stimoli straordinari post-Covid a una progressiva normalizzazione della politica monetaria. “La banca centrale non può salvare la situazione poiché i rischi di stagflazione nella zona euro sono aumentati. Quindi le cattive notizie sono davvero cattive notizie”, taglia corto Stefan Koopman, economista di Rabobank.
Prevista per la giornata di oggi una riunione di emergenza della Bce per fare il punto sugli ultimi sviluppi della crisi Ucraina. Gli ultimi sviluppi della crisi potrebbero portare l’istituto centrale a valutare delle contromisure. Yannis Stournaras, governatore della banca centrale greca e membro del Consiglio direttivo della Bce, ritiene che gli effetti di un nuovo picco inflattivo saranno di breve durata.
Lo stesso Stournaras è stato il primo componente del Consiglio direttivo della Bce a parlare delle implicazioni della crisi Ucraina sulla politica monetaria dell’Eurozona, affermando in un’intervista concessa a Reuters di credere che la banca centrale dovrebbe continuare ad acquistare titoli di stato dell’area euro almeno fino alla fine dell’anno.
Banche italiane in apprensione
Le azioni che la comunità internazionale intraprenderà contro la Russia determineranno gli orientamenti dei mercati nei prossimi giorni e l’entità delle ricadute su asset e settori. I mercati stanno ragionando sul rischio che sanzioni troppo pesanti siano controproducenti per l’Europa.
Spostando il focus sulle banche, il settore più bersagliato oggi, l’ipotizzata esclusione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT andrebbe a penalizzare molto il mercato azionario ed il settore bancario italiano, sottolineano gli strategist di IG; motivo per cui l’Italia è la più tiepida nei confronti di eventuali sanzioni.
A tenere è invece il settore energetico sulla scia dei nuovi massimi pluriennali toccati dal petrolio (Brent tornato sopra muro dei 100$) Lo Stoxx 600 Energy che è quello più resiliente oggi (-0,36% alle 13:25) e anche l’unico a mantenere un saldo positivo da inizio 2022 (+7,7%), insieme a quello delle risorse di base (+7%). Il peggiore Ytd è invece quello tecnologico (-24%) che anche oltreoceano sta pagando il risk-off e la prospettiva di rialzo dei tassi che penalizza in primo luogo i titoli growth.
In generale l’equity europeo con i ribassi che sta mettendo a segno oggi è entrato in territorio di correzione (oltre -10% l’Euro Stoxx 600 rispetto ai massimi toccati a gennaio).