“Pronto, chi parla?”
“Ciao, guarda, la situazione non è buona, rischia anzi di diventare critica”
“Va bene, oggi andrò a trovarlo…”
Mi immagino più o meno così una telefonata nella quale una persona amica mi comunica lo stato attuale di salute dell’euro.
Perché, diciamocelo chiaramente: la moneta unica non sta troppo bene, in questo periodo! Si trova in questo stato “precario” da luglio, a dir la verità, quando dopo tanti anni è sceso sulla parità con il dollaro.
Pensate che fino a quel momento aveva detenuto un bel primato: quello di essere il più forte! Invece, da novembre 2002, l’euro è cascato, passando lo scettro di migliore al biglietto verde. Esattamente da venti anni non si vedeva la parità tra le due valute.
Piccolo ripasso: a inizio 2022 un euro valeva circa 1,15 dollari, ma se si guarda bene questo grafico (ve lo anticipo, poi lo ritroverete nel video), da inizio anno c’è stata solo discesa, lenta e continua.
Cosa è accaduto?
Sommario: la difficile situazione economica nell’Eurozona merita sicuramente il primo posto. Da tempo (proprio dall’inizio di quest’anno, se andiamo a rileggere alcune previsioni), c’è chi parla di vero e proprio crollo, tant’è che ora arriva pure l’agenzia di rating Fitch a tagliare le stime sul Pil mondiale, e per quanto riguarda l’Europa paventa una recessione già entro il 2022 (quindi ci siamo!), mentre per gli Stati Uniti si intravede una lieve caduta “solo” nel 2023.
Manuela Donghi, 15 settembre 2022