Non ci sono buone notizie sul fronte dei salari italiani. Il nostro Paese si conferma agli ultimi posti della classifica Europea. Insomma, ahinoi, siamo quelli che guadagnano meno!
Non solo siamo fermi, il che sarebbe già una pessima notizia, ma addirittura i nostri stipendi sono proprio diminuiti nel corso degli ultimi 30 anni.
Sono più bassi del 12% rispetto al 2008 in termini reali: è quanto emerge dal Global Wage Report 2022-2023 presentato dall’Ilo, l’Organizzazione internazionale del Lavoro.
Per renderci conto della situzione, basta dare uno sguardo alle statistiche dell’Istat dello scorso luglio 2022, per scoprire che un italiano su tre guadagna sotto i mille euro al mese. La retribuzione media, a parità di potere d’acquisto tra tutti i Paesi del mondo, da noi è poco superiore alla soglia dei 35000 euro, mentre la media Ocse è superiore ai 46000 euro.
Proprio l’Ocse ha calcolato che il salario medio di un lavoratore italiano dal 1990 a oggi è sceso del 2,9%. Basandoci sullo stesso perioso, se prendiamo la Francia e in Germania, i salari medi sono cresciuti più del 30%, e negli Stati Uniti di quasi il 40. Per rendere ancora meglio l’idea, torniamo in Casa nostra e osserviamo la città di Milano, dove gli stipendi sono tra i più alti d’Italia con una media di 35000 euro all’anno… non tutto è oro quello che luccica, visto che ogni lavoratore ha perso in busta paga circa 1000 euro dal 1990 a oggi.
Morale della favola: ci siamo impoveriti… anche perchè il costo della vita aumenta, e in tempi recenti decisamente a vista d’occhio!
Per evitare di lasciarci trasportare in un mare sempre più magnum di pessimismo, sentimento che in economia può solo peggiorare la situazione, accantoniamo queste statistiche ma restiamo sulla parola “salario“, perché ho fatto una ricerca molto interessante.
E vorrei iniziare così (invitandovi a cliccare sul nuovo video): Once upon a time.
C’era una volta l’antica Roma, prima grande metropoli dell’umanità e cuore di una delle più importanti civiltà antiche. Il numero di abitanti della Roma Augustea fu raggiunto solamente agli inizi del XIX secolo da Londra.
Tornando indietro nel tempo, scopriamo che i soldati percepivano, oltre al denaro in busta paga, anche una razione di sale, elemento raro e prezioso per l’epoca di riferimento, anche (non solo) per la conservazione del cibo.
Sale, salario… capito cosa hanno in comune i due termini?
Dall’età imperiale, il termine “salario” venne utilizzato proprio per indicare la retribuzione del lavoratore.
Ed eccoci qui, IN GIRO per la storia, in 3 minuti e 25 secondi.
Manuela Donghi, 14 gennaio 2023