Educazione finanziaria

Gli strani effetti dell’inflazione sull’economia, sul mercato e nella vita

Ricordate la regola della domanda e dell’offerta? Sono certa che le fragole che acquistavo al mercato di cui vi ho parlato nel mio articolo , non piacevano solo a me. Sapete da cosa lo deduco? Il loro prezzo era sempre molto più alto rispetto a quello delle altre varietà. In molti volevano acquistare quelle fragole tanto che il fruttivendolo non ne aveva mai a sufficienza. Ricordo che se solo arrivavo alla bancarella un’ora più tardi, rimanevo delusa nel vedere quella cassetta vuota.

Quando la domanda di un bene supera l’offerta il prezzo aumenta. Questa è la famosa inflazione da domanda. E cos’è dunque l’inflazione? Rappresenta l’aumento dei prezzi dei beni. E cosa significa che quando c’è inflazione si verifica una perdita di potere di acquisto della moneta? Significa che non è sufficiente la stessa quantità di denaro per fare la stessa spesa di un anno prima.

Dopo essere andata al mercato passavo sempre dal pasticciere più famoso della zona che faceva degli ottimi pasticcini alle fragole. Non a caso quando sentivo mia madre dire “Anche questa volta il prezzo delle fragole è aumentato”, la stessa cosa ricadeva sul costo dei pasticcini. Ecco, questa è la famosa inflazione da costi che si verifica tutte le volte che l’aumento del costo delle materie prime fa aumentare il prezzo del prodotto finale. In questo caso il pasticciere per preparare i pasticcini alle fragole, rifornendosi dal commerciante della mia bancarella preferita, doveva sostenere un costo maggiore che poteva coprire solo aumentando il prezzo dei dolci che vendeva al pubblico.

Esiste anche una terza causa che provoca l’aumento dei prezzi. Se la nostra Banca Centrale Europea domattina decidesse di stampare e consegnare ad ogni cittadino europeo una certa quantità di denaro con conseguente aumento dell’ammontare totale in circolazione, questo genererebbe un incremento dei prezzi e dunque una diminuzione del potere di acquisto della nostra moneta. Avere centomila euro in più a disposizione renderebbe normale pagare un prodotto ad un prezzo più alto perché questo non influirebbe pesantemente sul nostro budget. In questo caso si desume che l’inflazione è strettamente legata alla quantità di denaro in circolazione. Maggiore è il denaro, minore è il suo valore e viceversa.

Tuttavia una giusta dose di inflazione è salutare per l’economia. Per capirlo torniamo al concetto di potere d’acquisto. Quando c’è inflazione, dunque una previsione di aumento di prezzi, sono consapevole che in futuro avrò bisogno di più soldi per comprare le stesse cose, perciò sono portata a spendere oggi. Quindi l’inflazione spinge le persone a consumare subito.

Le aziende, per soddisfare l’aumento di domanda producono di più. Per farlo devono investire e assumere dipendenti. Producendo di più aumentano i loro utili. Si genera così un meccanismo che si autoalimenta e questo spiega anche perché le Banche Centrali combattono la deflazione, cioè il fenomeno opposto che genera un calo dei prezzi.

Secondo la stessa logica dunque, se in prospettiva si prevede una riduzione dei prezzi, mi chiedo, perché devo comprare un bene adesso quando magari tra sei mesi o un anno questo bene costa di meno? L’effetto della deflazione è dato dal fatto che io rimando le spese e i consumi. Ma se rimando i consumi, la domanda di beni diminuisce, la produzione si ferma, ci sarà bisogno di meno posti di lavoro e quindi crescerà la disoccupazione. La conseguenza sarebbe una mancata crescita economica.

Bhè, siccome ultimamente si prevede un’inflazione ormai alle porte, penso proprio di non sbagliare facendomi una scorta di ghiotte fragole, sperando di non fare indigestione.

 

Emanuela Cappellazzo