Il prezzo del funerale di “SUO” marito

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La lettera “Prima parte”

Dopo la morte di mio marito, sono passata dall’essere benestante ad una condizione di precarietà che non mi sarei mai aspettata di dover vivere. Non avevo più la quantità di denaro minimo necessario per andare avanti. Quel senso di prosperità che avevo vissuto per anni era ormai scomparso”.

Lei si chiama Maria, e queste sono le prime righe di una lettera che mi ha molto toccato, ma anche fatto riflettere. Come poteva essere? Mi sono chiesto? Le ricerche che ho fatto, però, non solo hanno confermato ciò che Maria mi aveva scritto, ma molto di più: 

Le vedove sono significativamente meno ricche delle loro controparti sposate. La morte di un coniuge è un evento che può far precipitare la ricchezza. Uno studio del National Bureau of Economic Research stima che “La morte del marito molto spesso induce la povertà del coniuge superstite, anche se la coppia sposata non era povera”.

La lettera di Maria mi fa ripensare alla mia mamma. Completamente dipendente da noi figli, dopo la morte di mio padre. e non solo dal punto di vista delle finanze, ma anche dal punto di vista sanitario. Come avrebbe fatto se fosse stata da sola? E noi eravamo in tre. Tre figli. Come faremo noi che abbiamo sempre meno figli? Chi ci assisterà domani? Quanto siamo preparati a tutto questo? La lettera di Maria (che continua mi fa capire che non ci prepariamo affatto).

La lettera – Seconda parte 

“Non ci saremmo mai aspettati né, abbiamo pianificato con precisione una fine prematura.  Avevamo risparmiato una percentuale importante dei nostri guadagni rispetto a molti altri e lo facevamo da decenni. Tuttavia, dalla morte di mio marito, sono in uno stato ansioso perché cerco di evitare il declino  sistematico del gruzzolo della nostra famiglia. Mi sono ritrovata da sola, con tre figli ancora piccoli, da far  crescere in maniera sana e soprattutto con abitudini sane. Ma per tutto questo, anche per i loro studi, ci vogliono soldi che ora non ho. E non saprei come fare”.

 

Volete darle torto? Essere poco preparati a certi imprevisti, scusate l’esagerazione, dovrebbe essere punibile per legge. Siamo certi di dover lasciare questa terra un giorno, ma fingiamo di non saperlo e questo mina le nostre scelte ed influisce sul futuro che avranno anche i nostri eredi. Non ci preoccupiamo del domani come se quel domani non dovesse mai arrivare. Eppure ogni minuto che passa è un minuto in meno per la nostra vita che resta, ogni minuto che passa ci avviciniamo sempre di più a quello che sarà il nostro ultimo minuto. Insomma ci sono delle certezze, poche, ma facciamo di tutto per arrivare impreparati a tutto questo.

 

La lettera – Terza parte

Da qualche parte ho letto che: “Per perdere peso, mangia la metà di ciò che mangi ora”. Tagliare il budget familiare innesca la stessa risposta psicologica e comporta le stesse insidie. Anche se non ho capito quando o se potrebbe essere necessario ridurre della metà le spese della nostra famiglia, è stato un esercizio utile per determinare cosa dovrebbe cambiare per noi per evitare di depauperare i risparmi. Sto riducendo la spesa gradualmente man mano che vedo opportunità. Per ora voglio limitare i tagli a quelle cose meno visibili ai bambini, per non disturbarli. Tuttavia, riduzioni ragionevoli proteggeranno il gruzzolo per cui io e mio marito abbiamo lavorato così duramente per tanti anni.

Cosa aggiungere di più? Che se invece che la scaramanzia usassimo la ragione, tanti guai potremmo sicuramente evitarli.

Leopoldo Gasbarro, 15/11/2021

 

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