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La campagna elettorale? Può farla chiunque, soprattutto senza coperture finanziarie!

25 settembre? Questa data ci dice forse qualcosa? Beh, sì.

Di sicuro abbiamo tutti un appuntamento segnato in agenda, poi che lo rispetteremo allo stesso modo, è un’altra storia.

Come si suol dire, bisogna stare quanto più possibile sul pezzo, quindi, questa settimana andiamo anche noi IN GIRO “a fare campagna elettorale”. In senso lato, ovviamente, perché non siamo politici e non vogliamo fare politica, anche se l’augurio è che qualche nostro rappresentante della Cosa pubblica possa leggere queste righe, e buttare l’occhio al video che segue come sempre in fondo alla pagina.

In che modo facciamo anche noi campagna elettorale? Da osservatori, pure un po’ critici, perché la critica è affare buono e giusto. Dal greco κρίvω (distinguo), è l’attività che consiste nell’analisi e nella valutazione di qualunque situazione in qualunque contesto. Se non esaminiamo, studiamo e vagliamo con attenzione minuziosa le proposte di chi deve governarci, di cosa mai dovremmo discutere? Vero è che viviamo in un’epoca nella quale ci sentiamo in dovere di dire la qualsiasi su ogni cosa, ma spesso lo facciamo senza il giusto distacco.

Quando arriva il momento di andare alle urne, occorre arrivarci consapevolmente “imparati”, indipendentemente dall’ideologia. Permettemi di scrivere che questa tornata elettorale si posiziona in un contesto assai complicato e con delle premesse più o meno inaspettate, visto che fino a qualche mese fa non era previsto un nuovo Governo. Si dava forse ormai per scontata la permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, visto che mancava giusto una manciata di mesi.

Lecito o meno, eccoci qui, basiamoci sui fatti, proprio perché siamo osservatori critici, tanto per tornare al punto di partenza. E dobbiamo esserlo ancora di più visto che i temi economici sono centrali, i programmi politici sono tutti un pout-pourri di parole quali flat tax, reddito di cittadinanza, lotta all’evasione fiscale, extragettito, bolletta luce sociale, credito d’imposta e via dicendo. Se li mettiamo tutti insieme, contengono qualcosa come 330 proposte che prevedono delle spese per lo Stato. Apperò, 300 proposte sono tante! E no, non facciamoci abbagliare dal numero, visto che pare (se ci sono repliche da chi di dovere siamo qui!), che oltre il 96% di queste, vale a dire meno di una promessa su dieci, non abbiano coperture finanziarie.

E’ davvero così? Perché si dice sempre che “la coperta è corta“, e poi “magicamente” in campagna elettorale tutti hanno soluzioni e soprattutto soldi da utilizzare? Dove sta la presa in giro? Nel prima, nel durante o nel dopo?

Comunque… Mancano ancora tre settimane alle elezioni, si dice che la speranza sia l’ultima a perire, quindi attendiamo fiduciosi.

Per ora ci sono un paio di cose sicure.

La prima è che si voterà con il Rosatellum, legge elettorale approvata nel 2018, mix di maggioritario e proporzionale. La seconda, novità assoluta, è che avremo un Parlamento dimezzato con il taglio dei parlamentari, deciso con la Riforma Costituzionale del 2020.

Pronti? In un video di 4 minuti e 46 secondi partiamo dalla strada… perché la campagna elettorale si fa così, no? Non nei palazzi…

Manuela Donghi, 8 settembre 2022