Educazione finanziaria

E’ tutta una questione di educazione…finanziaria

Questa settimana voglio raccontarvi una storia, che poi più che una storia è la pura narrazione di una giornata.

Una mia personale giornata, trascorsa in Calabria, precisamente a Rende, provincia di Cosenza.

Sono arrivata all’Università della Calabria, nel Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche , dove è stata organizzata una intera settimana dedicata alla finanza e al trading. L’Unical è stata fondata nel 1972 e si trova sulle colline di Arcavacata. Quanti di voi la conoscono? Ve lo chiedo perché è importante sapere che, nella classifica del Censis 2022, si posiziona al terzo posto tra i grandi atenei statali italiani e prima in Italia per servizi erogati agli studenti 

Fabio Piluso, Professore Ordinario di Sistema Finanziario e Tecnica di Borsa, è molto attento alla divulgazione dell’educazione finanziaria… e non a caso ci siamo trovati. Per la seconda volta (la prima è stata la scorsa estate), mi ha invitata a partecipare come relatrice, e in questa edizione invernale pure a presentare il mio nuovo libro “Io speriamo che la Borsa sale”.

Sono arrivata a Rende il martedì, perché il giorno successivo avrei parlato in Aula.

La sera, a cena, ecco l’idea: “Ma perché non organizziamo un flash mob?”

“Un flash mob? In che senso?”

Ecco. In che senso? Per cosa? Per parlare di educazione finanziaria, vi pare? Siamo tutti consapevoli che in Italia siamo messi maluccio in questo, no? Se in tempi floridi avere una conoscenza finanziaria è fondamentale, figuriamoci in contesti come quello nel quale viviamo oggi: durante una crisi, avere nozioni (almeno di base), può fare la differenza per guardare con meno timore il futuro.

Sembra inutile o banale conoscere i termini dell’economia? Eh no. Riuscire a rimanere con i piedi per terra passa anche da questo, che ci piaccia o no.

E allora… occorre che questo flash mob diventi più virale possibile, anche se, credetemi, temo non lo sarà come meriterebbe. Perché? Perché nessuno ha reale interesse a far diventare l’educazione finanziaria un vero tema di discussione e di conseguenza di studio. Le Istituzioni, i Governi, soprattutto.

Dove sono?

Io farò una cosa. Invierò questo link a quante più persone, Organizzazioni e altri… e poi aspetterò fiduciosa. Dopo il tempo necessario e fisiologico di attesa, riporterò i risultati.

Intanto portiamo a casa questo, il nostro flash mob. Grazie a Unical, al Prof. Fabio Piluso, ai bravissimi studenti che non mi hanno considerata pazza quando li ho fatti legare, ma che, anzi, si sono attivati per rendere tutto più incisivo possibile. Grazie a noti personaggi del trading che si sono “vestiti da testimonial” e che incontrerete nel video. Grazie a questo sito che mi permette di far girare più possibile il risultato ottenuto, e grazie a voi che state leggendo.

Visto che le parole sono importanti, vorrei salutarvi con la definizione di flash mob che si può trovare con un semplice click su Wikipedia: “Flash mob, o flashmob, dall’inglese flash, lampo, inteso come evento rapido, improvviso, e mob, folla, è un termine coniato nel 2003 per indicare un assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la finalità comune di mettere in pratica un’azione insolita”.

Tenendo buona questa spiegazione, possiamo fermarci qui, con un’unica differenza: nel nostro caso, l’azione non deve assolutamente scomparire in poco tempo… anzi.

Deve durare, restare, prendere forma, cicatrizzarsi.

Per dare un forte segnale: l’educazione finanziaria deve essere un obbligo, non una scelta!

Ed ecco lo slogan che mi auguro possa diventare martellante! L’educazione finanziaria deve essere un obbligo, non una scelta!

EDUCAZIONE FINANZIARIA: UN OBBLIGO, NON UNA SCELTA!

Venite con me e con noi, IN GIRO, in 5 minuti e 21 secondi… Che dite? Facciamo girare il video più possibile? Vi unite?

 

Manuela Donghi, 30 dicembre 2022