Caro lettore,
l’altra sera rivedendo un film un po’ datato “Il giorno piu’ lungo” ho ascoltato una frase che mi ha fatto sorridere e mi ha fatto pensare di nuovo al Superbonus.
Forse non lo ricordate, ma è un film di guerra del 1962 basato sull’omonimo saggio storico del 1959 di Cornelius Ryan sullo sbarco in Normandia durante la seconda guerra mondiale.
Disse il comandante dei genieri:
“Siamo in un cul-de-sac e per venirne fuori serve un sac-de-cul”
Ho pensato che sono un po’ deviata mentalmente, ma che, gira e rigira, tutto mi riconduca al mio lavoro.
Bella questa frase se abbinata al Superbonus!
Non credi?
Veniamo a noi.
Mi chiedono se le spese per il certificato di conformità urbanistica siano finanziati nel 110%.
Prima di avviare tutto il processo per accedere agli interventi, infatti, è consigliabile affidare ad un tecnico l’incarico di controllare la regolarità della conformità urbanistica e catastale. Si tratta della documentazione che attesta la corrispondenza tra lo stato di fatto dell’immobile e il titolo edilizio con cui è stato realizzato.
Se l’immobile non dovesse risultare in regola, ciò serve a determinare l’entità dell’abuso edilizio
e quanto eventualmente c’è da pagare per sanare il tutto.
Sulla base di quanto indicato dalla circolare ministeriale 24/E del 2020 tutte le spese di carattere preliminare (messa a punto del progetto e perizie, sopralluoghi, spese professionali connesse), tra cui quindi quella del certificato di regolarità urbanistica, rientrano nel bonus.
Attenzione però:
resta sempre il fatto che per poter fruire della detrazione/cessione credito/sconto in fattura, gli interventi che danno diritto al Superbonus
devono essere effettivamente realizzati e portati a termine!
Qui puoi leggere la risposta alla precedente domanda:
Un caro saluto
Fabiola Pietrella