Per le famiglie italiane non è mai stato così difficile ottenere un mutuo per comparare casa, almeno dal 2014 ad oggi. L’immediata conseguenza è stata la flessione accusata quest’anno dal mercato immobiliare sia per prezzi sia per numero di compravendite. A scattare la fotografia al mattone nazionale, in due studi separati, sono state Bankitalia e Nomisma. E nulla fa presumere agli esperti che nel 2024 possa andare molto meglio.
In particolare via Nazionale ha allungato i propri teleobiettivi sul territorio, scoprendo che oltre un terzo degli agenti immobiliari registra difficoltà tra i propri clienti nel farsi finanziare dalle banche. Tanto che le compravendite che si avvalgono di un mutuo ipotecario si sono ridotte al 63% circa, cioè a poco più di sei ogni dieci.
In pratica, strappare un mutuo sulla casa è tornato a essere un vero percorso a ostacoli per i cittadini. Il tutto, peraltro, a fronte di rate mensili sempre più pesanti da sopportare a causa della furia con cui la Bce di Christine Lagarde ha alzato i tassi di interesse. Se da un lato il costo del denaro e i prezzi sono saliti, dall’altro la gran parte degli stipendi sono rimasti immutati e quindi erosi nel loro potere d’acquisto dall’inflazione. L’improvvisa carenza di ossigeno al mercato immobiliare italiano è dovuta alla “mancata indicizzazione dei redditi” e a un accesso al credito sempre più complesso, conferma infatti lo studio di Nomisma.
Inevitabile quindi il verdetto della società di ricerca che, dopo aver analizzato quanto sta accadendo nelle 13 principali città disseminate tra il nord e il sud del Paese, prevede per l’anno in corso vendite in calo del 12,5 percento; a conti fatti circa 50mila passaggi di chiavi e di proprietà in meno.
Le stesse banche hanno peraltro stretto i cordoni della borsa (l’erogato è diminuito del 29%) anche per prevenire il problema di dover tornare a gestire, come nel recente passato, ingenti volumi di crediti deteriorati e ritrovarsi a ripulire i bilanci dai prestiti che le famiglie e le imprese non sono nel frattempo riuscite a rimborsare. Va poi detto che, non potendo coronare il desiderio di vivere tra quattro mura di proprietà, è cresciuta la domanda di case in locazione. L’effetto è stato appesantire i canoni di affitto a tutto danno di chi ha un reddito basso: qui la nostra guida per sapere quando conviene comprare e quando invece la locazione.
Certo l’Italia non è tutta uguale: se per esempio a Cagliari i prezzi si sono ridotti dell’1,3% a Milano sono saliti con la medesima forza. A preservare da il mercato immobiliare italiano dalla crisi non basta tuttavia certo la capitale lombarda, e ancor meno gli esclusivi appartamenti di City Life o del Bosco Verticale usciti dalle matite delle archistar. Come dimostrano i pesanti sconti che sono ormai costretti a concedere i proprietari che hanno necessità di vendere.
Il ministro Matteo Salvini ha in mente di convocare entro Natale un tavolo nazionale sulla casa, riunendo i soggetti interessati sia pubblici sia privati. Tra gli invitati di riguardo, ha specificato il vicepremier, ci saranno anche il Demanio, la Bei, Cassa Depositi e Prestiti, le banche e le associazioni del settore. Si stima che siano almeno 70mila gli alloggi da ristrutturare e rimettere sul mercato per attutire quella che potrebbe diventare un’emergenza abitativa. Data l’importanza del mercato immobiliare in termini di crescita del Pil e di sostenibilità del debito pubblico, sarà meglio fare qualcosa in fretta visto anche il ritorno in vigore del Patto di Stabilità.
Per approfondire:
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