Educazione finanziaria

Un conto di deposito “corrente” per incoraggiare il risparmio

moneta euro riparmio, Italia © Monstera Production tramite Canva.com

Il nuovo Conto Deposito MCC ONE del Medio Credito Centrale ci dà lo spunto per tornare su un argomento che interessa tutti: come incoraggiare e tutelare il risparmio degli italiani, in linea con quanto previsto dall’articolo 47 della nostra Costituzione?

Apparentemente questo conto deposito rientra tra le nuove proposte finanziarie che spuntano come funghi, da quando la BCE ha aumentato i tassi d’interesse, ma con una differenza.

Il Medio Credito Centrale, che non è una vera e propria banca di diritto pubblico, è pur sempre di proprietà 100% dello Stato, attraverso Invitalia, che è un’altra azienda pubblica. Quindi offre qualche garanzia in più rispetto ad una banca di proprietà privata che è soggette al bail-in, anche se tutte, comunque, hanno la tutela – fino a 100.000 euro – offerta dal Fondo Interbancario.

Ma il MCC offre un conto deposito molto flessibile e redditizio, che viene incontro alle esigenze di imprese e famiglie italiane con le seguenti caratteristiche:

– apertura conto online, depositando da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 1 milione;

– conto vincolato a 12–18–24 mesi, con interesse lordo crescente 4,00%–4,10%–4,15%;

– ogni sei mesi maturano gli interessi, che sono corrisposti con ritenuta fiscale del 26%;

– svincolo anticipato dei risparmi, con preavviso di 32 giorni e azzeramento interessi non maturati;

– non ci sono spese di apertura conto, di gestione e/o commissioni.

Il vantaggio principale di questo conto, per i risparmiatori italiani, è la possibilità di svincolare la cifra investita con soli 32 giorni di preavviso, senza incorrere in possibili perdite a causa delle fluttuazioni sui mercati finanziari, perché vengono solo azzerati gli interessi non ancora maturati.

Quindi oltre ad una maggiore garanzia, dovuta alla proprietà statale della banca, abbiamo anche un buon rendimento e la possibilità di disinvestire facilmente senza rischi sul capitale.

A questo punto, vogliamo formulare la seguente domanda: non ampliare il Conto Deposito MCC ONE con alcune caratteristiche un po’ più accattivanti, facilmente implementabili con le attuali tecnologie?

Per non costringere il risparmiatore, in caso di necessità, a svincolare il denaro per fare un pagamento, si potrebbe permettere il trasferimento di denaro tra Conti Deposito, come avviene per i normali conti correnti, tanto per la banca non cambia nulla perché sarebbe un trasferimento tra suoi clienti, quindi una sorta di giroconto interno.

Ma per il risparmiatore cambia molto, perché se deve effettuare un pagamento ad una persona che ha anch’esso un Conto Deposito MCC ONE, non è obbligato a svincolare i risparmi, gli basta trasferirli con un bonifico online. In pratica il denaro vincolato nel Conto Deposito di un cliente verrebbe trasferito nel Conto Deposito di un altro cliente MCC, alle medesime condizioni di vincolo, scadenza e interessi.

A quel punto si potrebbero introdurre anche altre caratteristiche incentivanti:

– la possibilità di fare trasferimenti elettronici anche frazionati;

– la possibilità di rinnovare automaticamente il Conto Deposito MCC ONE alla scadenza.

Insomma, si può creare qualcosa di molto simile alla nostra proposta di istituire un Conto Corrente di Risparmio, sul modello del Treasury Elettronic Money di John H. Cochrane, che avevamo consigliato in questo nostro articolo del 14 gennaio 2023.

Nel momento in cui lo Stato, o una sua banca, crea un conto, dove i risparmiatori possono depositare per un certo periodo di tempo una somma e ricevere in cambio un rendimento, ha realizzato un contenitore di “titoli di stato elettronici”, che però rimangono bloccati fino alla scadenza o allo svincolo, non essendo scambiabili con altri soggetti o sui mercati finanziari.

Perché allora non renderli scambiabili tra Conti Depositi presso la stessa banca pubblica?

Si tratta, in pratica, di passare da un semplice Conto Deposito ad un Conto Deposito “Corrente”, che ha quindi due funzioni contemporanee: quella di Deposito fruttifero, per tutelare il risparmio, e quella di Conto Corrente, utilizzabile come strumento di scambio solo tra Conti Depositi.

In questo modo, questi “titoli di stato elettronici” possono essere scambiati e possono cominciare a circolare nell’economia reale, alimentando la crescita economica, piuttosto che la speculazione finanziaria.

Che cosa succederebbe se questo strumento avesse successo?

Potrebbe attrarre un quantitativo importante della ricchezza finanziaria degli italiani, pari a circa 5000 miliardi di euro, da utilizzare per la gestione del nostro debito pubblico, senza emettere titoli sui mercati finanziari, soggetti ai continui ricatti con lo spread.

Si potrebbe addirittura ipotizzare che il risparmiatore possa scegliere qual è il settore di investimento che preferisce, la sanità, la ricerca, la scuola, le infrastrutture, eccetera.

Inoltre, non solo lo Stato pagherebbe interessi solo a famiglie e imprese residenti, ma il loro risparmio rimarrebbe in Italia, a sostegno degli investimenti nella nostra economia, invece di circolare sui mercati stranieri, favorendo principalmente le istituzioni finanziarie che arricchiscono meno dell’1% della popolazione mondiale.

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Riassumendo, potremmo prendere molti piccioni con una fava: incoraggiare e tutelare il risparmio degli italiani, gestire internamente il nostro debito pubblico, evitare che gli interessi sul debito finiscano all’estero e favorire gli investimenti nel nostro Paese.

di Paolo Becchi e Fabio Conditi