Caro lettore,
cominciamo prima di tutto con una bella frase
Tutte le statistiche nel mondo non possono misurare il calore di un sorriso.
(Chris Hart)
Si parla tanto negli ultimi tempi di calore e di “riscaldato”,
è innegabile che ci manchi il calore dello stare in contatto con gli altri.
Ma questo è un altro discorso.
Del concetto di “riscaldato” invece se ne parla tanto con l’avvento del Superbonus.
Mi hanno chiesto se in
una pertinenza riscaldata con caminetto
è possibile accedere all’ecobonus 110%.
E cosa bisogna fare in tal caso per il libretto di impianto?
La risposta ci è stata fornita dall’Agenzia delle entrate, con l’Interpello n. 562 del 27/11/2020.
Nel caso in questione l’Istante rappresentava di essere proprietario di un immobile censito al Catasto dei fabbricati nella categoria A/3 e di due pertinenze censite, rispettivamente, nella categoria C/6 e nella categoria C/2, ciascuna dotata di caminetto fisso adibito ad impianto di riscaldamento.
La pertinenza censita nella categoria C/2, al termine dei lavori di ristrutturazione, verrà accorpata all’immobile abitativo, di categoria A/3.
Già sapete che è possibile fruire del Superbonus per interventi che prevedano il cambio d’uso da pertinenza a residenziale, a condizione che dal titolo amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente il cambio di destinazione d’uso dell’immobile in abitativo.
MA C’E’ DI PIU’!
Sulla pertinenza in questione
sono possibili interventi finalizzati al risparmio energetico
eh sì hai letto bene!
Perché?
Perché l’immobile è dotato di camino fisso, ovvero un impianto rispondente alla nuova definizione di “impianto termico” introdotta dal D. Lgs. 48/2020.
Mi viene però da pensare ad un altro punto di vista…..
quello edilizio.
Una cantina, una soffitta, un magazzino non dovrebbero essere riscaldati.
Qui mi vengano in aiuto i tecnici, please.
Non ci devono essere le conformità degli impianti? O in qualche modo ci andiamo ad autodenunciare con un abuso, forse?
Mi risponderete che in questo caso si tratta di un camino.
E passi.
Ma un impianto dovrebbe essere in linea teorica dotato di libretto.
Mi risponderete (già lo so) che un caminetto (specie se è aperto) non è dotato di libretto di impianto, perché poi nel novero dei cosiddetti “impianti termici” ci è stato messo solo da qualche mese.
E allora, che si fa?
Il consiglio è di sostituire il libretto con una relazione dettagliata del tecnico che certifichi la presenza dell’impianto e ne calcoli potenzialità sulla base della letteratura tecnica a disposizione.
E se poi il camino non è in grado di riscaldare tutto l’ambiente?
Altra domanda amletica!
In teoria si dovrebbero escludere dal bonus i volumi non riscaldabili.
Insomma il discorso è un po’ da valutare bene.
Qui puoi leggere la risposta alla precedente domanda:
Le spese per il certificato di conformità urbanistica sono finanziate dal Superbonus?
Un caro saluto
Fabiola Pietrella