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Come investire alla luce del nuovo libro di Kahneman

Ho appena finito di leggere il libro appena uscito di Daniel Kahneman, Cass Sunstein e Olivier Sibony. Il titolo è “Noise”, cioè rumore, e gli autori hanno approfondito il tema dell’incoerenza nel tempo, quando cioè si danno giudizi diversi in situazioni identiche presentatesi a distanza di tempo. Un esempio chiarisce che cosa è, secondo loro, “noise”.

Supponete di avere dieci esperti di società differenti che gestiscono dieci fondi azionari di un dato comparto, poniamo la borsa statunitense. Anno dopo anno guardiamo i risultati. Immaginiamo che la loro competizione sia paragonabile a un gioco con le freccette e un bersaglio. Quello più bravo è andato molto vicino al centro del bersaglio. Gli altri invece si sono distribuiti a caso, sempre più lontani dal centro quanto più è la distanza dal più bravo. In questo caso, secondo i nostri autori, c’è “rumore” perché di fronte allo stesso compito, e cioè scegliere le azioni migliori sul mercato statunitense, le prestazioni sono state molto differenziate.

Immaginate ora, invece, dieci investitori italiani tipici. Dove hanno messo i loro risparmi se prendiamo come riferimento il bersaglio di prima? Hanno fatto tutti più o meno la stessa cosa perché mossi dai ben noti bias (deviazioni sistematiche dalle scelte ottimali) studiati dalla finanza comportamentale. Hanno collocato la gran parte dei loro risparmi in immobili, titoli a reddito fisso e liquidità. Investimenti poco efficienti, e quindi lontani dal centro del bersaglio, ma con poca dispersione, cioè senza “rumore”, perché le persone hanno fatto quasi sempre le stesse scelte: le loro freccette sono tutte cadute vicino.

Lo scopo del libro è mostrare che noise (rumore) e bias sono due errori di giudizio diversi. Di conseguenza, per investire bene, dobbiamo liberarci di almeno due tipi di pre-giudizi e illusioni:

  • L’illusione della bravura, che ci inganna facendoci credere che ci siano gestori sistematicamente, anno dopo anno, più bravi degli altri (cfr. blog sull’illusione della bravura).
  • L’illusione dell’home bias, e cioè il credere che gli investimenti di casa nostra, quelli che conosciamo bene, siano i migliori proprio perché li conosciamo bene.

A questi due tipi di errori si deve por rimedio con la consulenza, ma con due tipi diversi di consulenza: quella finanziaria, che fa svanire l’illusione della bravura, e quindi della superiorità della costosa gestione attiva da parte del presunto “più bravo”, e quella comportamentale, che corregge i pregiudizi e le illusioni che alimentano il “fai da te”, la credenza cioè che non si abbia bisogno di consulenza perché basta il senso comune.

Sono ostacoli difficili da superare e nodi ardui da sciogliere. Ma, alla fin fine, il risultato è semplice. Tenendo conto della superiorità a lungo termine delle società dell’intangibile, di cui ho già parlato, basta comprare un fondo passivo sul Nasdaq e saper aspettare, con il bello (lungo) e il cattivo (breve) tempo. Con questo invito si apre e si chiude il libro che Leopoldo Gasbarro ed io abbiamo pubblicato un mese fa: “Ricchi per la vita”. Tutto il libro è, per così dire, un invito a seguire questo invito.

 

 

Paolo Legrenzi