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Da ieri EUROPA al buio e al freddo…e al verde

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Prezzi alle stelle, centrali chiuse in Francia, oleodotti e gasdotti deviati dall’Europa centrale. Il freddo aumenta il disavanzo energetico e c’è chi rischia di rimanere senza riscaldamento ed energia elettrica, Riaprono le centrali a carbone e ad olio combustibile. Alla faccia del Net_zero.

 

Purtroppo quello che con largo anticipo rispetto a tutti gli altri avevamo preventivato e scritto sta accadendo davvero, ieri per la prima volta in Europa qualcuno è rimasto al buio, senza energia elettrica e solo grazie al Gas “Sporco” dalla Russia le cose sono migliorate. 

Il problema stavolta arriva dalla Francia che per riuscire a tenere le luci accese ha risucchiato le forniture dal resto d’Europa.

La Francia, solitamente esportatrice di energia, sta aumentando le importazioni di elettricità e brucia persino olio combustibile. La crisi arriva dopo che Electricite de France SA ha dichiarato che fermerà quattro reattori che rappresentano il 10% della capacità nucleare della nazione, mettendo a dura prova le reti elettriche che stanno già affrontando il freddo. 

La situazione è grave. L’imprevista manutenzione degli impianti “si riflette sui prezzi di mercato.

Il benchmark europeo sale al record
 
 

Quasi il 30% della capacità nucleare francese sarà fuori uso all’inizio di gennaio, lasciando il mercato dell’energia in balia delle intemperie. A peggiorare le cose, la Germania sta chiudendo quasi la metà della sua capacità nucleare entro la fine dell’anno.

La potenza tedesca per la consegna il prossimo anno è salita del 10% a 278,50 euro a megawattora, mentre il contratto francese per gennaio ha aggiunto il 9,5% a un record di 700,60 euro. I prezzi sono aumentati anche con l’aumento del gas dopo che le spedizioni dalla Russia tramite un oleodotto chiave hanno invertito la direzione, scorrendo invece verso est, verso la Polonia.

 

I paesi vicini stanno aumentando le loro esportazioni in Francia questa settimana per coprire la perdita di produzione nucleare, con le importazioni dalla Germania che salgono al livello più alto in almeno quattro anni. Nel Regno Unito, martedì erano in funzione quattro centrali a carbone con una produzione oraria di 1,5 gigawatt. 

L’aumento dei prezzi dell’energia minaccia di far deragliare la ripresa economica europea proprio mentre si sta diffondendo la varietà di omicron del coronavirus. Il gelo di questa settimana sta anche facendo aumentare i prezzi dell’energia a breve termine poiché le energie rinnovabili non riescono a tenere il passo. Martedì la produzione eolica tedesca è scesa al minimo di cinque settimane.