Il Mondo ESG è sempre più sotto inchiesta, sempre più sottosopra e stanno vennendo a galla situazioni davvero poco chiare che finiscono per condizionare le scelte degli investitori. Gli investitori non si fidano più e casi come quello di DWS di Deutsche Bank rappresentano l’apice del Greenwashing. A maggio, in USA è fuga dai fondi di categoria ESG.
Nel complesso, stando a un’analisi di Bloomberg, gli investimenti ESG stanno vivendo il loro momento più difficile. Ma cosa sta accadendo?
Riconsideriamo il tema dalle sue origini.
ESG è l’acronimo di Environmental, Social and Governance e si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento .
I criteri ambientali esaminano il modo in cui un’azienda contribuisce alle sfide ambientali (ad esempio, rifiuti, inquinamento, emissioni di gas a effetto serra, deforestazione e cambiamenti climatici) e le sue performance in tal senso.
I criteri sociali analizzano il modo in cui l’impresa tratta le persone (ad esempio, la gestione del capitale umano, la diversità e le pari opportunità, le condizioni di lavoro, la salute e la sicurezza e la vendita abusiva di prodotti).
I criteri di governance valutano il modo in cui un’azienda è amministrata (ad esempio, remunerazione dei dirigenti, strategia e pratiche fiscali, corruzione e abuso d’ufficio, diversità e struttura del consiglio).
L’idea al centro dei fattori ESG è semplice: le imprese hanno maggiori probabilità di avere successo e di generare ottimi rendimenti se creano valore per tutti i soggetti interessati, incluso l’ambiente. Di conseguenza, l’analisi ESG si concentra sul modo in cui le aziende operano nella società e su come ciò influisce sulle loro performance attuali e future. L’analisi ESG non riguarda solo ciò che l’azienda sta facendo oggi. Un esame delle tendenze future è essenziale e dovrebbe includere intrinsecamente i cambiamenti dirompenti che possono avere conseguenze significative sulla redditività futura di un’azienda o sulla sua stessa esistenza.
Fin qui tutto bello…ideale, non fa una piega, ma… poi ci sono le truffe, quelle identificate con il termine di Greenwashing. Cosa vuol dire? Che ci sono aziende nel settore degli investimenti che si dichiarano ESG ma non lo sono.
In primo luogo, la Securities and Exchange Commission ha dichiarato questo mese che stava pianificando di reprimere le affermazioni ESG ingannevoli. Le nuove regole “specificherebbero le informazioni che devono essere fornite dai fondi di investimento quando menzionano termini come “ESG”, “a basse emissioni di carbonio” o “sostenibili” nei loro nomi”, ha riferito Bloomberg la scorsa settimana.
Le autorità di regolamentazione stanno anche esaminando “il marketing dei fondi ESG e il modo in cui l’ambiente, il sociale e la governance sono incorporati negli investimenti insieme a questi fondi che votano alle riunioni annuali delle aziende”, afferma il rapporto.
Poi è scoppiato il caso DWS:
Martedì, scorso circa 50 funzionari dell’ufficio del pubblico ministero, dell’autorità di vigilanza finanziaria Bafin e dell’Ufficio federale di polizia criminale (BKA) hanno esaminato documenti nella sede della Deutsche Bank di Francoforte e nell’edificio della controllata del fondo della Deutsche Bank DWS. La procura di Francoforte sospetta frodi sugli investimenti.
Il gestore patrimoniale DWS è accusata di aver venduto i cosiddetti prodotti finanziari verdi come “più verdi” di quanto non siano in realtà. Si dice che DWS abbia sopravvalutato le informazioni sulla sostenibilità.
L’ attuale CEO di DWS Asoka Wöhrmann si è dimesso dal suo incarico e il manager di Deutsche Bank Stefan Hoops ne prenderà il posto . Ma per un’azienda così importante come Deutsche Bank non può bastare sostituire il CEO di DWS per recuperare credibilità in un settore che meriterebbe altre e maggiori attenzioni.
Fuga dai Fondi ESG
Mercoledì scorso poi è stato poi riferito che i fondi azionari ESG hanno registrato il peggior mese di deflussi mai registrato negli Stati Uniti. Probabilmente, le indagini della SEC americana e le continue notizie di Greenwashing, da più parti del Mondo, hanno e stanno convincendo gli investitori che forse, “non è tutto verde ciò che luccica sotto l’acrononimo ESG”.