Le Borse sono un po’ come un film: se si osserva il fotogramma di una singola seduta, ogni più piccolo dettaglio e notizia apparirà cruciale, ma quando la cinepresa è in azione quello che conta davvero sono gli attori protagonisti. Allo stesso modo per chi investe è importante saper individuare le “comparse”, isolare il “rumore di fondo” dalla trama della storia proiettata sullo schermo dei mercati finanziari. In caso contrario, il rischio sarà quello di lasciarsi vincere dall’emotività e quindi di adottare scelte affrettate. O sbagliate. Certo, il quadro politico manda plurimi segnali di crisi del consenso – a partire da quelli che hanno contraddistinto le urne europee e quelle in Francia, senza contare l’attesa per la corsa alla Casa Bianca – ma “il contesto macroeconomico resta ben improntato”, sottolinea Johanna Kyrklund, Co-Head of Investment and Group Chief Investment Officer di Schroders.
Inflazione sotto controllo, tassi in discesa
“Nel secondo trimestre, i dati economici hanno continuato a confermare le attese di un atterraggio morbido dell’economia (lo scenario in cui viene evitata la recessione e l’inflazione cala la testa, il che consente alle banche centrali di tagliare i tassi d’interesse, ndr)” e una corsa dei prezzi in rallentamento, argomenta l’esperta del big del risparmio internazionale. Esattamente i segnali che attendevano le banche centrali che così, pur con una diversa gradazione tra falchi del rigore e colombe, hanno iniziato a invertire la curva del costo del denaro. La Bce, la Banca Nazionale Svizzera e quella del Canada hanno già portato a termine il primo taglio ai tassi d’interesse; è probabile segua entro l’estate la Banca d’Inghilterra, poi in autunno la Fed americana.
Focus sulle azioni, tra tech e Paesi emergenti
Schroders resta fiduciosa che il comparto azionario continuerà a regalare soddisfazioni ai risparmiatori. Soprattutto a coloro che si affidano ai fondi e che beneficiano così anche di una maggiore diversificazione, dopo un’attenta pianificazione finanziaria calibrata sul proprio profilo di rischio. Certo, buona parte del rally dei listini è finora stata al traino dei titoli tecnologici, le cui quotazioni viaggiano ormai su multipli abbastanza elevati, soprattutto negli Stati Uniti. C’è tuttavia ancora spazio per crescere, assicura l’esperta, perché “i tecnologici continuano a essere sostenuti da un forte slancio dei ricavi e da una buona leva operativa, ossia la crescita del giro d’affari batte quella dei costi”. Il taglio dei tassi ha inoltre aumentato l’appeal dei Paesi emergenti, grazie anche alla ripresa manifatturiera in corso.
Occhio ai Titoli di Stato
All’inizio dell’anno c’era molta preoccupazione per i numerosi appuntamenti elettorali in calendario, ricorda Kyrklund, evidenziando come nell’attuale contesto politico “i Titoli di Stato non offrono gli stessi vantaggi di diversificazione di un tempo”. La riduzione dei tassi d’interesse dovrebbe tuttavia sostenere i rendimenti e quindi permettere di continuare a usare i bond per ottenere un corretto bilanciamento del portafoglio. Certo bisognerà però fare i conti con la diversa politica monetaria delle banche centrali e probabilmente con le scelte anche fiscali che prenderanno i governi in carica per risalire nel consenso popolare.
La variabile americana
Una certa dose di protezionismo appare comune sia a Donald Trump sia a Kamala Harris, ma va detto che, se a novembre i repubblicani otterranno una vittoria netta conquistando anche il Congresso, questo potrebbe portare a una politica fiscale più espansiva e a un aumento dei rendimenti nella parte lunga della curva per sostenere il pesante debito a stelle e strisce. Non solo. La stretta all’immigrazione potrebbe creare stress nel mercato del lavoro d’Oltreoceano e riaccendere l’inflazione, complicando l’azione della Fed.
Guardare oltre le difficoltà per guadagnare
“Mio figlio adolescente di solito mi accusa di pensare troppo, ma quest’anno mantenere le cose semplici ha dato finora i suoi frutti”, ricorda ancora Kyrklund con saggezza pratica. E lo stesso dovrebbero fare i piccoli risparmiatori: una volta disegnata, con l’aiuto di un bravo consulente, una strategia di investimento attentamente ponderata, ben diversificata e ritagliata sulle proprie reali esigenze, la cosa migliore è sedersi in poltrona e godersi il film.
Contenuto Consigliato