Focus I Millennial e la Borsa - Terza parte

Rivoluzione Esg, il futuro dei giovani in Borsa è green

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Quando si parla di sostenibilità, il pensiero corre rapido alle battaglie di Greta Thunberg e ai risultati della COP26, ma la sfida del clima è solo una delle componenti degli investimenti Esg (ambiente, sociale e governance). In questo acronimo è contenuta infatti una nuova filosofia di investimento che ha per obiettivo il guadagno in simbiosi con lo sviluppo globale sul lungo termine e che, a tale scopo, promuove valori come l’inclusione, la parità di genere, il rispetto del lavoro e la governance delle aziende o la lotta alla corruzione. Dopo aver visto perchè è vincente la scelta di iniziare a investire da ragazzi e come l’inflazione stia intaccando i risparmi lasciati in banca, abbiamo quindi deciso di dedicare agli investimenti Esg la terza puntata della guida per i millennials in Borsa realizzata in collaborazione con Invesco. Un asset che sta polarizzando sempre più l’attenzione proprio dei giovani risparmiatori: circa un terzo dei millennial cerca investimenti che tengono conto dei fattori Esg, rispetto al 19% della Gen Z, al 16% della Gen X e al 2% dei baby boomer. I fondi sostenibili hanno infatti già raggiunto il record di 3,9 trilioni di dollari a livello globale lo scorso settembre e il trend è in ulteriore crescita.

 

Cosa significa Esg?

I principi Esg rappresentano dei valori immateriali con cui dare una pagella alle aziende, quotate e non, e agli Stati in base alla loro condotta ambientale, sociale e di governance. Insomma un mondo eterogeneo di consapevolezze, accumunante dall’obiettivo dello sviluppo comune. Per quanto riguarda l’Ambiente si spazia dalla riduzione delle emissioni di carbonio alla deforestazione, dalla gestione dei rifiuti all’utilizzo delle risorse idriche; per il Sociale dal rispetto della diversità di genere degli addetti alla soddisfazione dei clienti al contrasto delle molestie sessuali; per la Governance dalle quote rosa nei cda alla retribuzioni dei vertici fino all’analisi delle eventuali cause legali che pendono su una impresa. L’obiettivo di una pagella Esg è quindi appurare la consapevolezza, la maturità, la responsabilità sociale e ambientale di una azienda o di uno Stato sovrano prima inserire i suoi titoli nel portafoglio di un fondo, ma anche quella di spingerli a migliorarsi.

 

Un circolo virtuoso per tutto il Pianeta

La crescente domanda di investimenti Esg si traduce quindi in un fattore di stimolo benefico per il Pianeta e l’Umanità perché innesca nuove iniziative governative e private finalizzate a all’economia green, creando posti di lavoro e sviluppo. Una delle aree fondamentali di attenzione è la transizione verso un’economia green, più pulita. Si tratta di una vera rivoluzione ambientale e climatica che sta creando potenziali opportunità di investimento in specifici settori, come le energie rinnovabili o le auto elettriche, da valutare con l’aiuto del proprio consulente di fiducia. L’esito è un circolo virtuoso sia per il singolo risparmiatore sia per la Natura, perchè gli investimenti sostenibili hanno dimostrato di avere un impatto 27 volte maggiore nel ridurre l’impronta personale di carbonio di ciascun essere umano nelle attività quotidiane come: ridurre i viaggi aerei, mangiare meno carne rossa e abbreviare il tempo sotto la doccia. 

 

 

Quanto rendono i fondi sostenibili? Di più degli altri

Alcuni detrattori sostengono che puntare sui fondi Esg significhi immolare una parte delle prospettive di guadagno sull’altare della sostenibilità, ma non è così. Piuttosto è vero l’opposto: lo scorso ottobre il Financial Times ha pubblicato dati attestanti rendimenti straordinari in base ai quali “i titoli Esg europei di rating elevato sovraperformano del 12% l’anno”. Ciò è supportato dai riscontri di Nordea, secondo cui “le aziende leader sul fronte della sostenibilità sovraperformano finanziariamente quelle con scarsi profili Esg di oltre il 40%. Non solo, una ricerca Morningstar – condotta su 745 fondi sostenibili basati in Europa – ha evidenziato che nel periodo 2010-2020 sei prodotti su 10 hanno generato rendimenti più elevati rispetto agli equivalenti fondi convenzionali. I rendimenti “verdi” si sono mantenuti forti anche durante la pandemia e l’analisi di 26 fondi Esg con un asset in gestione per oltre 250 milioni di dollari, ha dimostrato che 19 hanno sovraperformato lo S&P500.

 

 

Le obbligazioni verdi fanno il pieno di ordini 

Ulteriore prova di come gli investitori privilegino l’ambiente è il successo dei green bond: lo scorso anno questi strumenti hanno registrato solo in Italia la domanda record di 97 miliardi di dollari, oltre dieci volte l’offerta disponibile (8,5 miliardi). Questo dimostra il “greenium” disponibile per gli asset sostenibili anche nel nostro Paese. Un’ulteriore spinta agli investimenti sostenibili sarà poi perlomeno indirettamente impressa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), quest’ultimo prevede che entro il 2030 vi sia una riduzione dell’emissione di gas serra del 40% (rispetto ai livelli 1990). Il blocco Ue si è poi spinto oltre con accordi di riduzione del 55% delle emissioni di carbonio entro il 2030 ed emissioni net-zero in Italia entro il 2050. Il conseguimento di tali obiettivi richiederà ovviamente investimenti continui nei settori carbon neutral.

 

Perchè gli Esg hanno tanto successo?

Le aziende hanno maggiori probabilità di successo se creano valore per tutti, non solo per gli azionisti.  Ciò significa implementare strutture che aiutano i dipendenti, i clienti, gli stakeholder nella catena di fornitura, la società in generale e l’ambiente.  La transizione verso un’economia più pulita e più green è destinata a offrire svariate opportunità di crescita. L’International Renewable Agency (Irena) stima per esempio la creazione di 25 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030 e altri esperti calcolano che per ogni milione di dollari investito in infrastrutture rinnovabili o efficienza energetica siano creati oltre 7,5 posti di lavoro a tempo pieno, rispetto ai soli 2,65 associati alle infrastrutture a combustibili fossili. Non per nulla la Global Commission on the Economy and Climate pensa che il percorso verso crescita sostenibile low-carbon possa generare un effetto positivo da 26 trilioni di dollari. Uno degli esempi più chiari di industria nuova è quella delle auto elettriche: benché il settore automotive abbia pagato caro prima il Covid e ora le conseguenze del conflitto in Ucraina, le vendite di veicoli elettrici o ibridi continua ad aumentare. Tesla esemplifica questo trend: nel 2021 ha registrato risultati record superiori alle aspettative di Wall Street, consegnando la cifra record di 936.000 veicoli lo scorso anno, ben l’87% in più rispetto al 2020. E uno studio di Nissan condotto su oltre 2.500 millennial europei in Regno Unito, Francia, Italia, Germania e Spagna, ha evidenziato che il 76% considera la guida di una vettura ecocompatibile la scelta migliore per vivere la vita nel rispetto dell’ambiente.  E proprio le Energie rinnovabili e veicoli elettrici sono due dei settori di punta della strategia di alcuni fondi di Invesco.

 

 

 

 

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